Il dottore di famiglia va in pensione: Rebbio è senza medico

Sanità in crisi Da aprile lascia il dottor Severino Rossi. Resta un solo camice bianco: «Ma ho già troppi assistiti». Petizione in farmacia: «I pensionati sono preoccupati»

A Rebbio non si trova più un medico. Così alla farmacia Sant’Anna di via Varesina i residenti stanno sottoscrivendo una petizione per chiedere agli enti sanitari di trovare una soluzione alla mancanza di medici di famiglia.

Ad aprile infatti andrà in pensione il dottor Severino Rossetti e i suoi assistiti non riescono a trovare un sostituto nei paraggi. A meno di sconfinare o rivolgersi ai medici con l’ambulatorio in centro non ci sono camici bianchi disponibili. Spostarsi, per i tanti anziani che abitano nei dintorni, non è però agevole.

La raccolta firme

«Confermo, il problema per Rebbio è grave – spiega la farmacista Laura Carli Moretti – tra gli anziani nel quartiere c’è grande malcontento. La nostra zona è densamente abitata e non può restare senza medici condotti. I pochi rimasti hanno già raggiunto il massimale, non possono farsi carico di altri pazienti. E’ così anche a Prestino e a Breccia. L’unica è andare più in centro, raggiungere gli ambulatori di via Leoni e di via Morazzone».

Ecco dei passaggi della petizione che si può sottoscrivere come detto alla farmacia Sant’Anna.

«Siamo qui per rivolgervi un appello urgente, un grido che proviene dal cuore della nostra comunità, facendo presente una situazione delicata che richiede attenzione immediata. Nel quartiere di Rebbio la popolazione anziana si trova in una situazione di grave rischio sanitario a causa della mancanza di personale medico disposto a fornire assistenza nella zona. Gli anziani costituiscono una parte fondamentale della nostra comunità e meritano di ricevere dovute cure nelle loro vicinanze, senza dover affrontare lunghe distanze o ritardi».

Nell’ambulatorio accanto al dottor Rossetti lavora il medico di famiglia Paolo Iaria: «Sono disperato – racconta il medico – io ho 1800 assistiti, è il massimo e non posso seguirne altri. Il mio collega pronto ad andare in pensione ha lo stesso numero di pazienti e ora queste persone non sanno a chi rivolgersi. Io ho dato la mia disponibilità a fare gratuitamente il possibile, ma sono solo. Ci sono tanti anziani disorientati, perfino una nonnina di 102 anni che è in cerca di un medico. Già mesi fa ho sollevato la necessità di trovare sostituti per la zona di Rebbio. Purtroppo le nuove leve considerano questo quartiere una periferia». La petizione però interessa anche Prestino e Breccia, in larga parte senza medici di famiglia.

La situazione in provincia

Le carenze sono ormai evidenti nella medicina generale, in tutta provincia rispetto al corretto rapporto per numero di abitanti è vuoto più di un ambulatorio su tre. Sono 117 gli ambiti carenti, le zone che avrebbero bisogno di un medico condotto su un totale di circa 300 posti. Che però anche la città iniziasse a soffrire vuoti simili è una novità, il capoluogo è sempre stato più attrattivo. «Ma anche in città diversi medici sono andati e stanno andando in pensione – commenta il presidente dell’Ordine Gianluigi Spata – la situazione è problematica da tempo e capisco il disagio della popolazione».

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