In costume da bagno davanti al portale del Duomo

Il caso Il sagrato trasformato in un set fotografico pubblicitario. L’arciprete: «Turismo, la cattedrale ha bisogno di essere meglio valorizzata»

Il Duomo diventa lo sfondo di un set fotografico in costume da bagno. Ieri mattina tanti comaschi non hanno potuto fare a meno di notare un gruppo di giovanissime modelle in bikini posare davanti alla porta della cattedrale. Scarpe con il tacco e flash alla soglia del principale luogo di culto cittadino sono apparsi a qualcuno fuori contesto, se non poco rispettosi della cornice.

E del resto quello del turismo di massa e delle ricadute della visibilità della città, con tutte le sue conseguenze non solo positive, è un tema che sta diventando centrale nella gestione del capoluogo. Hanno fatto discutere nei giorni scorsi gli ombrelloni e i tavolini sulle aiuole di Villa Olmo, come pure l’amaca montata di fianco al Broletto. Modelle in déshabillé davanti al Duomo però non si erano davvero mai viste.

L’assalto alla cattedrale

Proprio giovedì in Comune alla presentazione del progetto di ristrutturazione dei musei civici, il consulente di Palazzo Cernezzi e professore del Politecnico Stefano Della Torre si era a lungo soffermato sul Duomo. Il cuore di Como che merita di essere valorizzato nel contesto dell’offerta culturale, ma anche tutelato dagli aspetti negativi del turismo di massa. «Siamo a cavallo tra tourism e overtourism – così ha commentato Della Torre -, la stagione estiva si è allungata e nei momenti di picco la situazione è insostenibile. Oggi c’è un assalto alla cattedrale, quando dovremmo coordinare azioni mirate all’accoglienza culturale della città. Anche a Milano il Duomo si lamenta perché non riesce a confessare a causa dei turisti che arrivano dappertutto».

Il set fotografico visto ieri mattina è un’esagerazione? «Su modelle e fotografie preferisco non entrare nel merito – risponde monsignor Flavio Feroldi, arciprete della cattedrale – posso invece dire di essere d’accordo con quanto ha riferito il professor Della Torre. Il nostro duomo oggi non ha tanto bisogno di essere difeso, quanto meglio proposto affinché le persone possano gustare la bellezza della cattedrale nei modi corretti, valorizzandone certamente il valore religioso».

Mezzo milione di visitatori

Il Duomo nell’arco di dodici mesi è visitato da più di mezzo milione di persone, un numero che dopo la pandemia è cresciuto come tutto il fenomeno turistico che interessa e a tratti invade la città. «Nessuna polemica, la pubblica piazza è di competenza dell’amministrazione comunale - dice Paolo Carboni, referente della commissione accoglienza della cattedrale – Noi abbiamo già i nostri problemi all’interno nel gestire i flussi turistici, tra foto e guide abusive. La cattedrale ha degli orari per le visite, affinché vengano rispettate le funzioni religiose». Un rispetto che a detta di tanti cittadini ieri mattina è mancato.

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