Infermieri, maxi concorso. Ospedali a caccia di rinforzi

Le spine della sanità Al Sant’Anna prove scritte: 107 candidati per 100 posti. E nel bando del Valduce 90 assunzioni a tempo indeterminato

Infermieri introvabili: ecco il maxi concorso al Sant’Anna. Ieri mattina si sono tenute le prove scritte e pratiche del nuovo concorso indetto dall’Asst Lariana per assumere 100 infermieri, dopo che alla fine dell’anno scorso l’ex azienda ospedaliera aveva aperto un bando per trovare 130 professionisti sanitari.

Al concorso di ieri hanno presentato domanda 185 candidati, ma sono arrivati agli esami in 107. In attesa delle prove orali dunque gli ospedali pubblici comaschi potranno contare all’incirca su un altro centinaio di infermieri. Anche se non è affatto scontato che tutti i promossi prendano poi davvero servizio. Molti concorrenti infatti hanno già partecipato ad altri bandi, hanno conquistato posizioni che stanno valutando, oppure sono già al lavoro in altri ospedali e cliniche.

Non a caso durante il precedente concorso indetto dall’Asst Lariana si erano fatti avanti oltre 200 infermieri, ma alla fine delle procedure i sanitari che hanno firmato sono stati 112. Quindi per continuare senza sosta nella ricerca di infermieri sempre l’Asst Lariana ha aperto una finestra senza scadenze, questa volta per offrire contratti a tempo determinato.

Lo scenario

Non è tutto perché anche il Valduce ha indetto un concorso per assumere 90 infermieri, le domande vanno presentate entro metà aprile. Il Valduce a gennaio aveva subito una fuoriuscita importante di infermieri, in particolare dal Pronto soccorso, dipendenti che hanno superato le prove al Sant’Anna e si sono trasferiti.

Secondo gli Ordini professionali degli infermieri per almeno sette o otto anni i pensionamenti e le fuoriuscite supereranno il numero dei nuovi laureati. La carenza di infermieri è destinata a durare ed è più critica rispetto alla mancanza di medici. «Però il numero di candidati che ha risposto al concorso dell’Asst Lariana mi rincuora – commenta il presidente dell’Ordine degli infermieri di Como Giuseppe Chindamo – vuol dire che nonostante tutto ci sono ancora nuovi infermieri, giovani e arrivati da altre province. Noi negli ultimi mesi abbiamo registrato all’Ordine 70 infermieri in più».

Carenze anche nelle Rsa

Sembrano tuttavia non bastare mai, anche le Rsa e l’assistenza domiciliare hanno bisogno di infermieri: «Le nuove case di comunità e le cure domiciliari senza nuovi infermieri restano solo delle belle idee – commenta Monica Trombetta, referente regionale di Nursing Up, infermiere del Sant’Anna e membro del direttivo dell’Ordine comasco – Tante aziende stanno aprendo concorsi, c’è un ritorno al sud dove la vita costa meno. Senza dimenticare la vicina Svizzera che paga meglio e drena risorse umane. A tal proposito noi attendiamo ancora l’indennità di confine, sperando che questo bonus tanto annunciato per i sanitari che lavorano a ridosso del Ticino non si perda nei meandri della politica. Serve in più un rinnovo dei contratti nazionali, stiamo contrattando condizioni economiche migliori».

«Comunque - chiude - il singolo ospedale a mio parere può fare poco. C’è bisogno di concorsi regionali unici con procedure centralizzate più rapide».

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