I giorni passano, il lago è sporco e il battello fermo. Il Pd: «Sindaco, alibi finiti»

La polemica Ieri due operatori di Aprica recuperavano i detriti ma dalla riva. I consiglieri di minoranza: «Basta cinema, la pulizia compete al Comune»

Passano i giorni e il lago resta sporco, il Pd chiede al Comune di fare il proprio dovere. Anche ieri mattina, nonostante le segnalazioni, le acque nella zona del porto Marina 1 erano invase da detriti, rami e tronchi. Due operatori di Aprica erano al lavoro nella zona per cercare di rimuovere il legname galleggiante, ma da terra, senza poter salire sul battello spazzino sempre fermo. È dal settembre 2022 che la Provincia dovrebbe passare in consegna al Comune il nuovo mezzo acquistato dopo anni di attesa. I due enti però non si mettono d’accordo su delle somme spese in passato e che Palazzo Cernezzi chiede indietro a Villa Saporiti.

La presa di posizione

Ora le normative nazionali incaricano le amministrazioni comunali della pulizia delle acque. Dal 2024 saranno i cittadini a pagare il conto attraverso la Tari. Quindi il Pd passa all’attacco.

«La saga è giunta finalmente al termine - scrivono i consiglieri comunali del gruppo di minoranza - con l’ultima lettera della Provincia indirizzata ai Comuni del lago, chiarezza è stata fatta: la pulizia delle acque in territorio comunale spetta al sindaco Rapinese e alla sua amministrazione. Grossi dubbi, per la verità, non ne avevamo, ma piuttosto che prendersi questa responsabilità e firmare una convenzione, il primo cittadino ha preferito mandare sui nostri schermi mesi e mesi di grande cinema, in piena linea con il suo stile». La nota è firmata da Patrizia Lissi, Stefano Legnani, Eleonora Galli e Stefano Fanetti. «E così abbiamo visto il soldato Rapinese in trincea, a battagliare dopo il ponte del 25 aprile perché “la pacchia era finita e la Provincia non aveva bisogno della balia”. Lo abbiamo visto rivendicare con forza circa 700mila euro dalla stessa Provincia per l’uso del battello spazzino, salvo poi scoprire in consiglio comunale che di documenti definitivi e numeri ufficiali non ce n’erano. Cinque mesi di querelle per arrivare a un dunque. E nel frattempo il nostro lago, più volte, ha mostrato il proprio volto peggiore, tra sporcizia e tutti i disagi che ne derivano. Non sarebbe stato meglio, per il bene della città, sedersi a un tavolo e trovare, da subito, una soluzione, piuttosto che montare questo interminabile film? Ora, l’unica pellicola rimasta al sindaco, è “Non ci resta che… pulire».

Del lago sporco dietro ai giardini se ne lamentano ogni giorno gli operatori che offrono le imbarcazioni ai turisti, la distesa di detriti non è un bel biglietto da visita e le manovre in acqua diventano più complicate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA