Arrivano le risposte dell’autopsia: il campione di jiu jitsu è morto annegato

Tremezzina Fatali pochi centimetri di acqua nel lago dopo la caduta dal muro davanti al tempietto di Villa Carlotta. Octavio Couto, 52 anni, era stato il testimone di nozze di un amico a Villa Balbianello. Ora il funerale a Rio De Janeiro

È morto annegato in pochissimi centimetri d’acqua ai piedi del muro che precipita nel lago di fronte al Tempietto di Villa Carlotta a Tremezzo, il cinquantaduenne Octavio Couto da Silva, maestro e figura simbolo del Brazilian Jiu Jitsu noto con il soprannome di Ratinho che nella notte tra venerdì e sabato scorsi ha perso la vita al termine di una festa di nozze cui aveva partecipato in veste di testimone.

Una notizia che ha fatto il giro del mondo visto che l’uomo era molto noto, nato in Brasile e con passaporto anche degli Stati Uniti d’America. I funerali, stando a quanto comunicato dalla compagna della vittima sui social, si terranno a Rio de Janeiro.

Nulla osta

Era atteso per queste ore, prima del nulla osta alle esequie e prima della restituzione della salma alla famiglia, l’esito dell’autopsia.

Secondo quanto sarebbe stato comunicato alla Procura della Repubblica di Como dall’anatomopatologo dell’ospedale Sant’Anna, il campione di arti marziali sarebbe morto non in seguito al traumi della caduta – che pure erano presenti ed evidenti sul corpo – ma per l’annegamento nei pochi centimetri di acqua dove era poi stato ritrovato da un uomo della Navigazione, in un punto esattamente sotto il muro di Villa Carlotta ma non visibile dalla strada.

Non è escluso comunque che l’uomo, nella caduta, possa aver perso i sensi, proprio in seguito al capo battuto, finendo poi nel lago – molto basso in quel punto – e annegando. Il fascicolo sull’accaduto è curato dal pm Anonia Pavan. Non ci sarebbe alcun dubbio sulla dinamica di quanto avvenuto a Tremezzo.

Cammino incerto

Octavio Couto da Silva, 52 anni, era stato anche video-ripreso con il cellulare dall’uomo del taxi boat – che l’aveva condotto dal punto della festa di matrimonio, alla Villa del Balbianello, fino al molo nei pressi di Villa Carlotta – mentre camminava con fare incerto lungo il pontile.

Un filmato finito negli atti di indagine. Poi da quel momento si sarebbero perse le tracce. La vittima, secondo quella che è la ricostruzione nelle mani della procura, avrebbe a questo punto raggiunto il muretto che si trova proprio di fronte al tempietto di Villa Carlotta a Tremezzo, separandosi dunque dal resto dei reduci dal matrimonio.

Si sarebbe seduto proprio su quel muretto e avrebbe perso l’equilibrio cadendo all’indietro nel lago. Un volo di almeno quattro o cinque metri in cui avrebbe battuto il capo, ferite tuttavia non risultate mortali. Mortale è invece stato il successivo annegamento nelle acque del Lago di Como.

Il ritrovamento all’alba

La caduta – secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Menaggio - potrebbe essere avvenuta in un arco temporale compreso tra la mezzanotte e mezza tra venerdì e sabato e l’una. Cinque ore più tardi, all’alba del sabato, il ritrovamento del corpo senza vita da parte di un dipendente della NaviComo.

L’uomo era con la testa nell’acqua, ma buona parte del corpo era visibile e fuori dal lago. L’ultimo tassello che rimaneva a questa ennesima tragedia del Lario in questa estate 2023 era appunto l’esito dell’autopsia che è giunto in queste ore sciogliendo anche gli ultimi dubbi in merito alla dinamica della tragedia di Villa Carlotta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA