Nessuno escluso dai nidi comunali a Como: in 87 avevano debiti e hanno pagato

Palazzo Cernezzi Il nuovo regolamento prevede che chi non paga le tasse è escluso dal servizio. Il sindaco: «Sul totale degli iscritti uno su quattro aveva qualcosa da saldare»

Asili nido, nessuno escluso: «Tutti hanno pagato le tasse».

Palazzo Cernezzi ha inviato nelle scorse settimane 87 raccomandate ad altrettante famiglie che avevano dei debiti nei confronti dell’amministrazione comunale. Tutti hanno sanato la loro posizione, altrimenti i figli non avrebbero potuto frequentare l’asilo nido.

«Quando abbiamo annunciato che i cittadini che non pagano le tasse sarebbero stati esclusi dagli asili sembravamo i più brutti – ha commentato ieri il sindaco Alessandro Rapinese – e invece il 100% dei debitori ha pagato. Sul totale degli iscritti uno su quattro aveva qualcosa da saldare. Non abbiamo lasciato per strada nessuno. Abbiamo solo fatto rispettare questo ente. Con i soldi incassati non ci compriamo un Rolex, garantiamo il servizio. Mi pare giusto».

Dieci famiglie avevano un debito nei confronti della polizia locale, 51 non avevano pagato la Tari, altre 35 l’Imu o l’Ici e infine 10 avevano un conto in sospeso per il servizio di ristorazione. In totale 106 contestazioni a 87 famiglie, sul totale dell’utenza è il 26% degli iscritti.

Quest’anno infatti si sono iscritti ai nidi 179 nuovi bambini. Meno rispetto all’anno scorso, nel 2022 gli ingressi erano stati 194. La lista d’attesa adesso conta otto domande, tutte provenienti da fuori città. Sono rimasti liberi due posti all’asilo di Lora. In totale i bambini che frequentano i nidi comunali sono 330, l’anno scorso erano 319, quindi c’è un aumento del 3%. È aumentata anche l’offerta oraria. Gli iscritti part time nel 2022 erano 85 mentre adesso sono 48, il modulo lungo è passato da 38 domande a 51.

«Grazie al nuovo regolamento abbiamo raggiunto due obiettivi – così ancora Rapinese – dare un posto al 100% delle famiglie residenti in città. E dare più ore di servizio per aiutare i genitori che lavorano». Queste due categorie all’atto dell’iscrizione ottengono un punteggio maggiore.

Anche la lista d’attesa dell’anno scorso comunque contava solo tre domande. Adesso però è chiuso l’asilo nido di via Longhena, ad Albate. Deve iniziare una lunga ristrutturazione che porterà ad un ampliamento del plesso.

«Abbiamo creato un risparmio di gestione efficientando il personale – ha spiegato l’assessore alle Politiche educative Nicoletta Roperto – Abbiamo inserito le educatrici in percorsi formativi. Abbiamo concentrato il periodo dell’inserimento in tre giorni. Abbiamo organizzato un incontro in teatro e dei momenti di apertura degli asili ai quartieri. In più da metà ottobre riapriamo lo spazio gioco di Sagnino e di via Palestro due mattine la settimana».

Nessuna famiglia in difficoltà, assicurano da Palazzo Cernezzi, è stata lasciata indietro. Sono sette le famiglie che accedono al servizio nido con un sostegno economico tramite i servizi sociali. Senza parole forti sindaco e assessore rispondono così alle tante polemiche che si erano sollevate durante l’estate circa la chiusura dell’asilo di via Longhena e l’obbligo di saldare tutte le tasse all’atto dell’iscrizione.

Si ricorda infine che da questo mese le famiglie che portano i bambini per quattro volte in ritardo all’asilo rischiano una multa da 50 euro. Le coordinatrici dei nidi sono tenute a informare l’ufficio asili di Palazzo Cernezzi.

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