Nidi chiusi, Rapinese: «Care mamme del Pd, io sono il Real Madrid»

Il caso Il sindaco in video: «Non capiscono la magnificenza della mia opera. Como era una città sovietica, ora è moderna»

In città i nuovi nati in 18 anni sono calati del 35%, da 850 neonati all’anno siamo passati a 550. Questa è una delle principali motivazioni che - a detta del sindaco Alessandro Rapinese - ha portato alla decisione di chiudere il nido di via Passeri e, dal 2025, quello di Monte Olimpino. Rapinese, in risposta alle proteste dei genitori, in un video se la prende con «le mamme del Pd», «con le finte elettrici» e si auto incensa paragonandosi a un campione «del Real Madrid».

«La verità è che stiamo facendo una quantità di cose smodate – ha detto Rapinese nel video pubblicato sui suoi canali social – Noi razionalizzando gli spazi chiuderemo due nidi e aumenteremo del 12% i posti a disposizione negli asili pubblici. È una rivoluzione copernicana, facciamo mille anni di passi avanti. Prima eravamo una Repubblica sovietica e adesso siamo una città moderna. Qui fuori ci sono le mamme del Pd (il video è stato girato in una sala attigua a quella in cui si erano radunati i genitori, ndr), non capiscono la magnificenza della mia opera».

A Palazzo Cernezzi era presente anche l’ex consigliere regionale dem Luca Gaffuri, «che non mi sembra una mamma del Pd», ha ironizzato Rapinese. E c’erano secondo il primo cittadino anche «dei miei finti elettori che dicono di avermi votato quando non è vero». Il discorso è proseguito con un paragone calcistico «io ho giocato nel Cavallasca, ma qui siamo al Real Madrid della pubblica amministrazione». Rapinese di sé stesso ha detto di essere «lungimirante e pianificatore».

«Dormo sereno»

Quanto ai genitori che senza asili vicini dovranno spostarsi «dormo sereno», aveva già spiegato in conferenza stampa, «io devo tutelare i residenti in città dando a loro i posti nei nidi, ma se vieni da Villa Guardia..».

I genitori residenti in città, circa 150, ieri però hanno scritto una lettera invitando mamme e papà, anche quelli che arrivano a Como a lavorare e portano qui a scuola i figli, a protestare lunedì sera in consiglio comunale. «Siamo un gruppo di genitori comaschi, svincolati da qualsiasi partito politico, che vive con preoccupazione le scelte dell’amministrazione comunale sulla gestione degli asili, materne e in generale dei servizi rivolti ai nostri bambini, rendendo la nostra città sempre meno a misura di famiglia. Ci siamo riuniti in forma spontanea all’indomani delle decisioni comunicate dal sindaco in merito al programma della cosiddetta razionalizzazione del servizio nidi».

«Aiutiamo la natalità»

I genitori intendono «contestare» le scelte del sindaco e chiedono misure per «favorire la natalità e il sostegno alle famiglie». «Riteniamo le scelte del sindaco - scrivono - parziali e limitate. Sebbene comprendiamo l’importanza di garantire la sostenibilità economica dei servizi pubblici, siamo sinceramente preoccupati che il futuro delle famiglie venga pianificato esclusivamente in base a valutazioni economiche, trascurando i costi sociali e ambientali di tali decisioni e ignorando la necessità di contrastare il declino demografico». Il nascente comitato “Como a misura di famiglia” vuole difendere gli asili di quartiere.

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