Orario compatto e laboratori: a Como piace il “metodo finlandese”

Scuola Alle medie Parini di Como viene introdotto un nuovo metodo di insegnamento, con un massimo di tre materie al giorno, lavoro in laboratorio e di gruppo il più possibile da svolgere in aula

Orario “compattato” con un massimo di tre materie al giorno, lavoro in laboratorio e di gruppo il più possibile a scuola. Il tutto per garantire agli studenti maggiore autonomia, inclusione, autocontrollo e concentrazione, oltre a una crescita motivazionale e delle conoscenze. Questi i pilastri su cui si basa il nuovo metodo d’insegnamento adottato alle scuole medie “Parini” che fanno parte dell’Istituto comprensivo di Como Centro, che prende esempio dal Mof, modello organizzativo finlandese.

Come funziona

Una novità introdotta dall’istituto all’inizio dell’anno scolastico e in fase sperimentale, ma che sta già avendo riscontri, oltre a suscitare l’interesse dei genitori. Promotrici del nuovo metodo sono le professoresse Daniela Musa e Antonella Fiorito. «Siamo partiti prendendo alcune caratteristiche del Mof – hanno spiegato -. C’è una rete in Italia di scuole Mof a cui vorremmo aderire. Il metodo prevede tre principi: innanzitutto accorpamento delle ore in modo che le discipline non siano così divise e diverse, lavorando sull’orario per avere al massimo tre materie al giorno. Poi si predilige il lavoro in classe, cooperativo e laboratoriale, imparare facendo insomma. Infine si cerca di avere dei punti in comune tra le varie discipline, in modo che gli argomenti siano affrontati non in maniera settoriale, ma uniforme. Il docente dovrebbe essere una figura di facilitatore, mettendo gli alunni nella situazione di realizzare qualcosa di concreto».

I ragazzi lavorano quindi in gruppo, sviluppando un tutoraggio reciproco sotto la supervisione dell’insegnate: questo garantisce loro una maggiore tranquillità, nella consapevolezza che in caso di problemi o necessità, i prof intervengono per aiutarli. Un metodo che consente di sviluppare abilità sociali e competenze che tornano utili anche negli studi successivi e nella vita in generale. «Aspiriamo a una valorizzazione della persona e del suo talento e una diminuzione della dispersione scolastica - hanno aggiunto le due insegnanti– ci prefiggiamo di dare ai ragazzi maggiore autonomia, inclusione, autocontrollo e concentrazione, con una crescita motivazionale».

La novità sta piacendo anche a Valentina Grohovaz, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Como Centro.

La novità

«Il desiderio è quello di portare avanti una didattica più laboratoriale ed esperienziale, interdisciplinare e con lavoro di team: un po’ quello che abbiamo già cercato di fare negli ultimi anni - ha evidenziato la preside –. Siamo all’inizio, ma sembra interessante e adatta ad affrontare una didattica più motivante per i ragazzi, oggi si fa più fatica a mantenerli collegati in questa fascia d’età. È necessario superare la lezione frontale, con un approccio che porti a un maggiore approfondimento. Alla fine del primo quadrimestre faremo una verifica di quello che è stato fatto».

Una novità anche per gli insegnanti. «Abbiamo avuto delle buone impressioni per quanto riguarda la risposta dei ragazzi – ha concluso la preside - secondo me ci sono spunti interessanti in questo metodo di lavoro. Un approccio che prevede anche uscite sul territorio ed esperienze più dirette: bisogna far capire agli studenti il senso di quello che si fa. O diventano protagonisti di quello che apprendono, oppure è una cosa meccanica che non comprendono. Così sono più motivati».

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