Oratori, non basta più un pallone: a Como una rete contro la solitudine dei ragazzi

L’iniziativa Cinque quelli che hanno aderito, con 100 volontari e 80 iscritti dalle medie in su. Tante attività, culturali e non solo, per aiutare a sviluppare i talenti nascosti e guardare al futuro

«Investire nell’educazione dei ragazzi vuol dire credere nel futuro. Abbiamo messo al centro la solitudine dei giovani, offrendo loro una risposta. La solitudine genera disagi, chiusure, apatie. Negli oratori non bastano più i palloni, servono strumenti per curare queste ferite».

Con queste parole, don Fabio Melucci (che ne è il presidente) ha presentato al Centro Cardinal Ferrari l’associazione “LabOratorio dei Talenti” nata sei mesi fa e che ha già coinvolto cinque oratori del centro, San Fedele/Sant’Eusebio, San Bartolomeo, San Giorgio, il Crocifisso e San Giuliano.

Luoghi aperti a tutti, dalle scuole medie in su, che accolgono giovani non solo per farli mangiare, studiare, stare insieme, ma anche per avviarli ad attività formative condivise come il teatro, la fotografia, il cinema, ed altre iniziative culturali e non solo.

I numeri sono già importanti. Sono oltre 100 i volontari che operano nei vari settori per stare accanto ai ragazzi, e 80 i giovani iscritti che si suddividono nei cinque oratori: «Luoghi dove stare con i coetanei accompagnati e guidati da adulti che li aiutino a conoscere e mettere a frutto il loro talento». Al tavolo era seduto don Pietro Mitta per San Fedele e Sant’Eusebio («È una attività straordinaria – ha detto – anche per tenere vivaci i nostri ambienti parrocchiali»), ma anche esponenti del mondo della scuola come madre Marilena Pagiato delle Canossiane, Fabio Monti del Collegio Gallio e le dirigenti scolastiche Giuseppina Romina Porro (Como Lago) e Valentina Grohovaz (Como Centro). «Al centro ci sono i ragazzi e le loro solitudini – hanno detto – ma anche quelle delle famiglie che ci chiedono spazi pomeridiani».

Anche per i genitori

Un’esperienza che ci si augura possa essere utile ai più piccoli ma anche ai genitori, spesso a loro volta fragili. I cinque oratori che hanno aderito metteranno i loro spazi a disposizione due giorni alla settimana. Ogni dettaglio del progetto è consultabile su www.laboratoriodeitalenti.it, ma è possibile anche mandare una mail a [email protected].

Alla presentazione dell’associazione e dei primi mesi di attività, c’erano anche Edoardo Montini che si occupa delle attività del “LabOratorio dei Talenti” e Magda Corbella in rappresentanza dei cento e oltre volontari del progetto di cui sono stati ricordati i quattro pilastri: offrire un servizio alla comunità, sostenere le famiglie, formare le nuove generazione e infine preparare anche futuri educatori professionali.

Comune e Diocesi

In rappresentanza del Comune c’era il vicesindaco Nicoletta Roperto («Saremo al vostro fianco», ha garantito) mentre per la Diocesi di Como era presente il vicario generale monsignor Ivan Salvadori: «L’idea iniziale di questo progetto è stata una intuizione, diventata poi collaborazione e infine rete di aiuto. La solitudine è un male da combattere, l’unicità un bene da promuovere».

Curioso è stato l’avvio di questa iniziativa, ovvero una passeggiata per il centro fatta proprio da don Fabio Melucci dove furono contati almeno «300 ragazzi minori delle medie, che non sapevano dove andare, una solitudine che abbiamo toccato con mano e visto negli occhi».

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