Palaghiaccio, il verdetto blocca pure la piscina: «Serve una decisione»

Muggiò I 26 milioni del centro federale verso Milano ma la scelta della Regione arriverà solo a fine novembre. Il sindaco intanto valuta tutte le alternative possibili

Senza i 26 milioni per costruire a Muggiò il centro federale del ghiaccio il Comune dovrà prepararsi a una soluzione alternativa, che include la realizzazione di una nuova piscina.

La situazione

Palazzo Cernezzi attende infatti dalla Regione una risposta sui finanziamenti per realizzare una nuova arena del ghiaccio con piste di pattinaggio e di curling al quale, nel progetto presentato, il Comune ha aggiunto anche un autosilo e una piscina con quattro vasche di cui una esterna (investimento extra stimato nei mesi scorsi in circa 20 milioni). Un piano molto ambizioso che in parte (per quella relativa al ghiaccio) rientra nei binari del Pnrr. Como però deve guardarsi dalla concorrenza di Varese e, stando alle ultime indiscrezioni che filtrano dal Pirellone, ma soprattutto da quella di Milano che potrebbe beffare le altre due città. Il capoluogo lombardo vuole costruire una nuova cittadella degli sport invernali nell’area Expo, una destinazione molto attrattiva. Le decisioni però tardano ad arrivare, i commenti ufficiali si limitano ad un «è ancora tutto fermo». Entro la fine di novembre è attesa una scelta definitiva.

Se il tesoretto da 26 milioni andasse, come dicono i bene informati, a Milano i comaschi resterebbero a bocca asciutta. Senza un nuovo palazzetto del ghiaccio, visto che l’attuale ha bisogno di grandi manutenzioni. E senza ulteriori contributi extra per finanziare, altri interventi.

Nel maxi progetto del centro federale del ghiaccio disegnato da Palazzo Cernezzi la piscina chiusa ormai da quattro anni verrebbe demolita. Occorre ricordare che la precedente amministrazione aveva approvato un progetto, presentato dalla ditta Nessi&Majocchi, per costruire un impianto nuovo. Il sindaco Alessandro Rapinese però ha sempre immaginato di poter sistemare la struttura esistente con l’obiettivo di riaprire la vasca il prima possibile. Con il passare dei mesi però l’orientamento è cambiato e si è poi presentata l’opportunità di conquistare i fondi per il grande centro federale del ghiaccio e di allegare a quello un piano più ampio, che include anche la piscina. «L’idea è rivalutare la piana – ha detto il sindaco su Etv – ma sto tenendo tutti i “dobloni” nel mio ufficio, il conto capitale dell’avanzo di bilancio. Il progetto è ambizioso: abbiamo intercettato dei finanziamenti e abbiamo messo in difficoltà molte persone che pensavano che la partita fosse già determinata. Adesso attendo una risposta dalla Regione».

Tre impianti interessati

I mesi però passano e i comaschi non hanno una piscina, il palazzetto dello sport è chiuso da anni e quello del ghiaccio di Casate ha bisogno di una riqualificazione. «Io non posso andare domani in giunta, i soldi li avrei per partire con la piscina – ha aggiunto Rapinese – ma cosa faccio? Parto adesso con la piscina e poi magari scopro che lì non ci sta più un investimento da 26 milioni». Meglio piuttosto secondo il sindaco prepararsi a tutte le possibili alternative per prendere un treno in corsa. Un piano B che vedrebbe il Comune realizzare solo la piscina ed eventualmente rispolverare il palazzetto dello sport.

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