Rapinese parla più dell’intera squadra: nel 2023 in Consiglio 267 interventi

I verbali Il sindaco per stile comunicativo e numero di deleghe detiene il record Fra gli assessori spicca Monica Doria (bilancio), all’opposizione il Pd Stefano Legnani

In aula il sindaco parla più di tutti i suoi assessori e consiglieri messi insieme.

Consultati i verbali delle sedute convocate nel 2023 l’indiscusso protagonista del consiglio comunale risulta essere il primo cittadino Alessandro Rapinese. Certo, è vero che il sindaco ha tenuto per sé deleghe importanti, dal patrimonio allo sport, dall’urbanistica alla mobilità, dalla polizia alla sicurezza, si occupa anche di innovazione, affari generali e relazioni internazionali. Ma è anche vero che spesso il sindaco risponde anche su tematiche di competenza di altri assessori.

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Battuta pronta

La capacità retorica non gli manca e nemmeno la battuta pronta. Dunque abbiamo contato 267 interventi, non è noto il minutaggio, ma è pacifico che il sindaco tiene banco in aula più di tutti. Questo al netto dei tanti rapidi “botta e risposta” (per esempio con il capogruppo della minoranza Svolta Civica Vittorio Nessi) e dei frequenti scambi di battute (per esempio con il presidente del consiglio Fulvio Anzaldo, che non abbiamo conteggiato perché coordinando i lavori dell’aula è su tutti il più presente).

Come detto la somma degli interventi degli assessori e dei consiglieri di maggioranza è inferiore ai discorsi e alle risposte date da Rapinese.

Monica Doria, assessore al Bilancio, con 57 interventi è una delle più ascoltate dall’aula, seguita dalla vice sindaco Nicoletta Roperto (29) e da Enrico Colombo (26), assessore alla Cultura che prima del rimpasto aveva un maggior numero di deleghe.

Passando all’opposizione è l’avvocato del Pd Stefano Legnani il consigliere che ha collezionato il maggior numero di interventi, 159 sempre nel corso del 2023. A ruota segue il capogruppo di Svolta Civica Vittorio Nessi (148) spesso promotore di interrogazioni e mozioni.

Molto attivi anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Lorenzo Cantaluppi (117), la capogruppo del Pd Patrizia Lissi (100), il consigliere dem Gabriele Guarisco (72) che però si è dimesso a maggio. Quindi Luca Vozella di Svolta Civica (51), Giordano Molteni per il gruppo misto (35), Barbara Minghetti di Svolta Civica (32), Alessandro Falanga di Noi con l’Italia (29). Tolta la subentrante dem Eleonora Galli, arrivata a maggio, ha preso poco la parola Antonio Tufano di Fratelli d’Italia (7).

Invece, come già spiegato sul giornale di ieri, i consiglieri di maggioranza si limitano quasi solo agli interventi del capogruppo Gianfranco Rossetti. I più non hanno mai preso parola.

«Discutiamo prima tra di noi, all’interno del gruppo ciascuno espone temi e problemi - dice Valentina Di Pisa, consigliere di maggioranza – come ha già dichiarato al quotidiano il nostro capogruppo, non aggiungo altro».

«Maggioranza muta»

«Non si è mai vista una maggioranza praticamente muta in consiglio – commenta Nessi - se non per interventi formali e pochi argomenti di modesto spessore. Il sindaco dice che il suo programma è la Bibbia. Secondo il capogruppo loro non intervengono perché ne parlano prima e non si accorge di certificare la morte del dibattito democratico. A questo punto tanto vale che non vengano in consiglio».

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