Le monete d’oro di Como, via all’ultima fase: servono quattro mesi per l’allestimento

Ex Orfanelle La prossima settimana parte il cantiere finale. Conclusione in estate e la mostra in autunno

Dopo gli imprevisti burocratici legati all’affidamento dell’appalto (due le offerte presentate, una poi non ammessa) e la firma del contratto la prossima settimana inizieranno i lavori di allestimento all’interno della ex chiesa delle Orfanelle di via Balestra del cosiddetto “tesoro di Como”.

Il cantiere durerà quattro mesi e, quindi, la conclusione è fissata per la metà di agosto. Questo significa che per l’apertura della mostra con una selezione delle monete d’oro ritrovate nel settembre del 2018 durante gli scavi all’ex Teatro Cressoni di via Diaz. I lavori, da mezzo milione di euro, andranno a realizzare l’esposizione. All’ingresso, grazie al cannocchiale che racchiuderà la vista sull’intero percorso, si potrà fare un viaggio nella storia fino alle monete, che costituiscono il cuore della mostra.

Nella sala ci sarà una struttura con quattro grandi pannelli bifacciali che occuperà tutto lo spazio, lasciando però completamente libera la vista degli affreschi della vecchia chiesa, che sono stati restaurati.

Lo spazio museale sarà costruito come una sorta di viaggio indietro nel tempo in cinque epoche storiche diverse. Un percorso che condurrà al tesoro vero e proprio, quello composto dalle mille monete d’oro ritrovate sotto l’ex Teatro Cressoni di via Diaz. In realtà esposte ce ne saranno una cinquantina, suddivise in tre gruppi distinti, oltre alla pietra ollare che le conteneva. Scopo dei pezzi esposti è quello di dare al visitatore uno spaccato di quanto ritrovato e, soprattutto, della diversità tra le singole monete. Non quindi un’esposizione basata sulla quantità dei pezzi esposti, ma sul viaggio che andrà anche a mostrare come sono stati rinvenuti e l’attività archeologica. Le monete saranno illustrate attraverso pannelli grafici e testuali che, di ciascuna serie, spiegheranno contesto storico e curiosità, mentre gli altri preziosi ritrovati nel contenitore in via Diaz (tre anelli, orecchini, una goccia d’oro e una barretta semilavorata) «saranno, invece, esposti sul lato opposto, in una teca appositamente disegnata e collocata parallelamente al lato corto della ex-chiesa».

Il giallo sarà il colore guida di insegne, brochure e merchandising con appositi loghi già definiti in sede di progettazione.

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