Soldi ai medici di confine? Giorgetti: «Sacrosanti»

Salute Il ministro difende il contributo chiesto ai vecchi frontalieri per finanziare un bonus nelle buste paga

Sempre ieri mattina a Varese il ministro Giancarlo Giorgetti ha difeso davanti alla stampa il contributo chiesto ai vecchi frontalieri per finanziare un bonus nelle buste paga dei medici e degli infermieri che lavorano nelle province italiane vicino alla dogana. Una novità in discussione in Parlamento contenuta nelle bozze della manovra finanziaria.

«Si può discutere delle modalità e dell’entità, ma il principio è sacrosanto – così ha riferito all’Ansa Giorgetti ricordando che il sistema svizzero richiede un contributo mentre quello italiano è completamente gratuito - è un principio di giustizia, su entità e modalità si discuterà soprattutto in sede regionale». Secondo Giorgetti «c’è una seria questione di reperimento del personale sanitario sulle fasce di confine», il ministro ha parlato di una emergenza per cui è necessario «rendere più attrattivo il lavoro nelle zone di confine per trattenere la forza lavoro».

I vecchi frontalieri avranno una trattenuta compresa tra il 3% e il 6%. Le cifre devono essere in una fase successiva discusse a livello regionale. Sempre ieri Alessandro Alfieri, senatore del Pd, ha criticato il metodo: «Nell’accordo fiscale italo svizzero c’era già la possibilità di colmare la differenza salariale – ha detto Alfieri – per nuove leve fiscale era meglio convocare un tavolo con sindaci e sindacati». Secondo Cgil e Cisl l’indennità di confine potrebbe creare delle disparità con le altre province, con pendolarismi interni alla Lombardia.

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