Sos alberi: centinaia spariti dalle strade di Como. L’esperto: «Rischiamo una città meno bella e meno vivibile»

Città meno verde La denuncia dell’agronomo: «Potature fatte male e piante fatte sparire in occasione di lavori». Viaggio per le vie della convalle sempre meno ombreggiate

I viali alberati della città sono sempre meno alberati, nella zona di via Dante perso un centinaio di piante, circa un terzo di quelle che c’erano.

L’abbattimento dei tigli sul lungolago, per fare posto ai lavori delle paratie, è un’immagine che lascia il segno nei comaschi. Ma a stare a sentire gli esperti sono diverse le strade di Como che sono sempre meno ombreggiate dagli alberi.

La zona falcidiata più di tutte è quella di via Dante, soprattutto nella parte alta. Lungo questa strada mancano una quarantina di alberi, diverse piante sono state segate alla base e i moncherini sono da tempo lasciati al centro delle aiuole.

Alcuni alberi sono stati sostituiti con dei ligustri che però sono rimasti piccoli, sono sofferenti, non hanno spazio.

Aiuole chiuse

Non lontano ci sono anche molte aiuole che sono state chiuse. Asfaltate, oppure coperte con i sampietrini. Per esempio in via San Martino (più di venti alberi mancanti), oppure anche in via Dottesio risalendo verso via Fiume (altri otto spazi vuoti). Peggio in via Aristide Bari, più di venti aiuole sono vuote oppure ospitano solo due o tre centimetri di albero. Nei dintorni dell’Enaip si notano tronchi mozzati e lasciati al loro destino. Succede anche in via Zezio. Si salvano viali alberati come via Petrarca o via Porro. Nello stesso quartiere mancano all’appello degli alberi anche dirimpetto all’ingresso della stazione di Como Borghi. Solo in questo quadrilatero abbiamo contato circa un centinaio di alberi che andrebbero ripiantati. Ad occhio circa un terzo delle piante di via Dante e delle vie limitrofe.

«Potature fatte male»

«Quando vengono fatti i lavori, ai sottoservizi o ai marciapiedi, da parecchie strade scompaiono gli alberi – racconta Angelo Vavassori, agronomo e membro della commissione paesaggio del Comune – le aiuole vengono perfino chiuse. Altri viali sono sempre meno alberati perché le potature vengono fatte male e con il passare del tempo le piante muoiono e non vengono sostituite. Oppure rimesse delle piante giovani, per esempio alcune eroiche che si vedono sempre attorno a via Dante, non viene concesso loro abbastanza spazio».

Il risultato è che il loro destino secondo Vavassori è segnato. Lo stesso problema lo hanno gli alberi piantumati in via Manzoni, la strada è stata riqualificata prima dell’estate, ma le piante senza terra resteranno cespugli. «In linea generale le piante devono essere sostituite per legge nelle zone tutelate. Per esempio sul lungolago. Altrove invece nelle strade senza vincolo il rischio è perdere per sempre alberi. Ne va intanto della bellezza della città. Ma anche del suo respiro e dell’ombra durante l’estate, quindi delle temperature. Non sono argomenti di secondaria importanza».

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