Sport dimenticato, ma tra 14 mesi
campo Coni nuovo

L’inchiesta/1 Spogliatoi in situazioni disastrose da anni e durante i lavori l’impianto resta aperto senza docce. Le società sportive: «Interventi utili. Disagi? Pazienza»

Chi frequenta il campo Coni sono anni che si lamenta per le condizioni degli spogliatoi e dei servizi. Già dal 2011 si susseguono le lamentele. Dall’agosto del 2017 la struttura sportiva rimase completamente chiusa per il rifacimento della pista di atletica e riaprì nell’estate dopo un anno (almeno tre volte il tempo previsto inizialmente) con uno strascico di problemi legati all’attrezzatura. Poi il Covid e l’impianto che era rimasto chiuso più del dovuto per questioni legati alle docce.

Nel 2022 la decisione di intervenire su spogliatoi, bagni e palestra e la richiesta a Roma di fondi Pnrr con l’ottenimento di poco meno di 2 milioni. Nelle scorse settimane sono state effettuate delle sistemazioni alla pista ed è stata ripristinata la zona del salto in lungo. Per i prossimi 14 mesi la struttura rimarrà aperta, ma niente docce e saranno aperti solo i bagni sotto la tribuna in attesa di arrivare alla riqualificazione complessiva dell’impianto.

Demolizioni tra un mese

L’affidamento dei lavori è stato fatto e, dal Comune, precisano che si tratta di un «appalto integrato» che significa ultima fase di progettazione e cantiere. Secondo le stime tra ottobre e novembre dovrebbero essere demoliti gli spogliatoi attuali, finiti a più riprese al centro di denunce e lamentele.

«Sono contentissima - commenta Patrizia Bollinetti, presidente dell’Atletica e ginnastica Comense che ha 220 atleti che si allenano nell’impianto di via Canturina - che partano i lavori di riqualificazione. Siamo anche contenti di subire disagi poiché la prospettiva è quella di avere, tra un anno, una struttura nuova. Non smetteremo di fare attività, anche se ovviamente ci dobbiamo organizzare in modo diverso: non si potrà fare la doccia e i bagni sono contingentanti, ma ben vengano questi disagi».

Il progetto che è ai blocchi di partenza consiste nella demolizione e ricostruzione dell’attuale edificio interamente ad uso spogliatoio e servizi di biglietteria, sorveglianza, infermeria, spogliatoi arbitri e giudici. E ancora «spogliatoi atleti facenti parte delle realtà sportive gravitanti sull’impianto dimensionati sulla base degli standard oggi previsti rispetto allo storico degli utilizzi, corredati di tutti gli spazi necessari e spogliatoi per l’utilizzo della cittadinanza».

Inoltre è prevista l’installazione di una nuova centrale termica, una nuova palestra di 250 mq oltre alla manutenzione straordinaria degli spazi sottostanti e la copertura della tribuna, completata dalla sistemazione delle torri faro con proiettori a led».

Matteo Muscionico, uno dei responsabili del settore Atletica dell’Albatese (porta ad allenarsi al campo Coni un centinaio di atleti di tutte le età) fa presente che i disagi che si prospettano per tutto l’anno sono «pesanti» e, soprattutto, auspica che «i tempi vengano effettivamente rispettati».

L’Albatese: «Si rispettino i tempi»

«Un anno di lavori - commenta - è tanto tempo e questo significa che ci saranno disagi. Viste le condizioni degli spogliatoi i bambini più piccoli li usano pochissimo, sono di più gli adulti che si fermano per fare la doccia. E se questo per chi abita in zona è un problema facilmente risolvibile, per chi arriva da più lontano è più complicato: ad esempio per una ragazza di Carimate che si allena con noi non potersi fare la doccia, magari dopo il maltempo, è dura».

Poi aggiunge: «Prima dell’estate avevamo segnalato al Comune la situazione insostenibile degli spogliatoi, adesso le cose sono leggermente migliorate ma la struttura paga decenni senza manutenzione. Ben vengano i lavori, anche se dovremo fare sacrifici. Auspichiamo che durino il meno possibile visto il precedente della pista che, da una previsione di pochi mesi, era rimasta chiusa più di un anno». Infine un appello: «Oggi funzionano solo alcuni bagni negli spogliatoi, contiamo che quando partiranno i lavori siano agibili quelli sotto la tribuna. Passi per le docce, ma senza bagni non si può stare».

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