Stadio, tutte le regole per la serie A. Deroghe se il cantiere parte subito

Il caso Servono 12mila posti a sedere, ma la Lega potrebbe accontentarsi di una cifra inferiore. L’importante è che eventuali lavori prendano il via entro la fine della stagione sportiva in corso

Il Como in serie A con il vecchio Sinigaglia? Secondo i “Criteri infrastrutturali” della Lega nazionale di Serie A è possibile, purché i (necessari) lavori di adeguamento prendano il via entro la stagione sportiva 2023/2024; se così fosse, previa comunicazione alla Figc, la Lega potrebbe allora concedere una deroga che consentirebbe al Como di giocare nel suo impianto anche quando la capienza fosse ancora inferiore alla fatidica soglia dei 12mila spettatori.

In altre parole, bisogna darsi una mossa, e accelerare i tempi, al netto delle intenzioni della società la quale, come noto, punta al rifacimento dello stadio, e non già al semplice rappezzo che servirà nel caso di una eventuale promozione. Le regole comunque sono chiare: dei 12mila posti a sedere necessari per la massima serie, una quota minima del 5% (pari a 600 posti) va destinata al pubblico ospite.

C’è una “zona grigia” del regolamento che riguarda la curva del Como: «Le tribune riservate agli spettatori realizzate in metallo con idonee strutture tubolari - si legge ancora nel regolamento - non potranno essere di tipo temporaneo ma dovranno avere un uso duraturo nel tempo ed essere fissate a idonee fondazioni».

Anche in questo caso, comunque, il regolamento prevede deroghe che sembrano tagliate su misura per il “Sinigaglia”: servono «motivate ragioni oggettive» quali «ubicazione dello stadio, esistenza di vincoli strutturali, disponibilità di un progetto esecutivo approvato dalle autorità competenti per l’adeguamento al criterio o per la costruzione di un nuovo stadio totalmente adeguato, capienza dello stadio, media spettatori delle ultime stagioni, società neopromosse, popolazione residente nel Comune». Deroghe analoghe risultano concedibili anche per un altro scoglio, vale a dire quello che riguarda l’obbligo di dotarsi di uno spazio di sosta «dotato di almeno 110 parcheggi riservati agli spettatori della Tribuna autorità/d’onore. Deroghe sono previste anche per l’installazione di un maxi schermo obbligatorio per la Serie A, «che possa garantire la visualizzazione del punteggio, del tempo di gioco nonché di immagini video autorizzate tramite l’impiego di una regia dedicata». Per quanto riguarda il resto delle prescrizioni, la serie A non si distanza dalla serie B, il che significa che panchine, spazi per il quarto uomo, pannelli pubblicitari, impianto di illuminazione e una serie di ulteriori incombenze risultano già assolte. Resta da capire quale sia il piano “d’attacco” della società, visto che dal punto di vista sportivo tutto sembra già molto chiaro.

Se si apriranno subito i cantieri - anche soltanto per eseguire uno o più interventi provvisori, in attesa del progetto definitivo - il Sinigaglia potrebbe accogliere la serie A senza eccessivi sconvolgimenti. Per un primo ampliamento si guarda alla gradinata dei distinti.

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