Taxi boat abusivi, tre patenti ritirate: aumentano i controlli e le irregolarità

Polizia provinciale Tra domenica e martedì gli agenti sanzionano cinque imbarcazioni. La carenza di autorizzazioni per il noleggio con conducente fa aumentare i servizi illegittimi

In soli tre giorni gli agenti della polizia provinciale di Como hanno sanzionato - e in alcuni casi ritirato la patente - cinque noleggiatori da diporto sorpresi, in realtà, a svolgere attività di noleggio barca con conducente.

La carenza di licenze sul lago di Como - i numeri sono fermi addirittura a vent’anni fa - e il boom di turisti sul nostro lago, hanno causato un incremento delle irregolarità sul fronte dei servizi di trasporto via barca. L’ultima dimostrazione arriva dall’attività della polizia provinciale.

I controlli sulle imbarcazioni per turisti

Tra domenica e martedì gli agenti hanno effettuato una serie di controlli sulle imbarcazioni che effettuano servizi per i turisti. E hanno scoperto tre casi in cui imbarcazioni autorizzate a noleggio da diporto effettuavano in realtà servizio di noleggio con conducente; un caso di mancato rinnovo del certificato di idoneità al noleggio (una sorta di mancata revisione da parte della Motorizzazione, periodicamente obbligatoria) e l’assenza di un vhf (ovvero una radio ricetrasmittente), obbligatoria a bordo di chi svolge attività commerciale con trasporto di persone.

Nei tre casi di attività abusiva di Ncc, due di questi erano legati al fatto che il titolare della licenza di noleggio da diporto aveva firmato il contratto non già con i privati a bordo, ma con una società di intermediazione turistica. Nel terzo caso, invece, gli agenti hanno accertato che l’imbarcazione sulla quale si trovavano dei passeggeri stava facendo non un giro turistico, bensì un servizio transfer verso un ristorante sul lago. Anche questa attività non è permessa se non ai titolari di permesso Ncc.

I tre diportisti sanzionati (con multe da oltre 3600 euro l’uno) si sono visti anche ritirare la patente (il ritiro va da uno a due mesi) e la “dichiarazione di potenza”, ovvero in poche parole la licenza che autorizza l’imbarcazione a navigare. Decisamente meno salate le altre due sanzioni (229 euro l’uno)

Il problema delle licenze per le imbarcazioni

Ciò che emerge dai dati dell’attività della polizia provinciale, è però anche il fatto che il numero di licenze Ncc per le imbarcazioni sul lago di Como è clamorosamente insufficiente per il numero di turisti presenti sul Lario. Le licenze sono contingentate e dovrebbe essere il Comune a richiedere alla Regione Lombardia di rivedere i numeri. Perché i livelli attuali sono fermi agli anni 2000.

Il vicecomandante della polizia provinciale, Carlo Corani, sottolinea però un’altra problematica connessa con l’incremento di turisti sul lago. «Sono aumentati i problemi legati alla sicurezza - dice - In particolare riscontriamo sempre più infrazioni riguardo al rispetto del divieto di navigazione sotto costa».

Non si può navigare paralleli alla riva a meno di 50 metri dalla costa. Tra i 50 e i 150 metri si può procedere ma soltanto a 10 nodi. Oltre 150 metri la velocità massima delle imbarcazioni è di 27 nodi.

Un limite, quello dei 50 metri, che non riguarda i taxi boat, che possono avvicinarsi per far ammirare le bellezze della riva ai turisti. Ma questa deroga spinge molte imbarcazioni a fare o stesso: «Ed è pericoloso, soprattutto in prossimità delle punte come quella di Torno o del Pizzo. Per non parlare di Villa Fontanelle, dove ci sono spesso bagnanti. In quelle zone ci capita sempre più spesso di sanzionare le imbarcazioni». Questione di sicurezza.

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