Ticket non pagato su visite ed esami, centinaia di sanzioni

Il caso Molti pazienti autocertificano l'esenzione, e l’errore è in agguato. I sindacati: «Ma quali furbetti» - Tanti sono anziani e in qualche caso la colpa è di Ats

Ticket sanitari non pagati, ancora lettere in arrivo dall’Ats Insubria.

Da ormai cinque anni ogni anno per conto della Regione l’agenzia per la tutela della salute invia centinaia di verbali e sanzioni a quei cittadini che hanno usufruito dell’esenzione per visite, esami o farmaci, senza però forse averne diritto.

Secondo i sindacati, però, molti dei cittadini che ricevono gli avvisi non sono dei “furbetti”, ma persone spesso molto anziane che sbagliano involontariamente a compilare i moduli. L’esenzione su base economica o per disoccupazione infatti è in buona sostanza una autocertificazione da rinnovare. Negli ultimi giorni i lettori segnalano l’arrivo di nuove raccomandate.

«Due anni fa avevo chiesto l’esenzione in quanto disoccupato su suggerimento degli stessi sportelli dell’Ats – racconta per esempio Roberto Valli –. Mi avevano fatto firmare una serie di fogli e poi al Sant’Anna per una visita all’orecchio non mi avevano fatto pagare niente. A distanza di quattro anni e mezzo ho ricevuto un verbale con una richiesta di pagamento, al quale ho risposto con una memoria difensiva. Poi più nulla: ma ecco dopo pochi giorni una nuova raccomandata». Sono 176 euro da pagare entro il 31 aprile.

L’anno scorso i comaschi coinvolti dai controlli erano stati ben 7mila. «È successo perfino ad una suora di 90 anni – racconta Rosa Perego, funzionaria della Cisl dei laghi –. Aveva compilato l’autocertificazione inserendo il suo assegno sociale ma barrando di fatto la casella sbagliata. Come sindacato abbiamo seguito tanti anziani, non certo “furbetti”. L’anno scorso dopo numerose richieste l’Ats ha aperto uno sportello apposito a Como». In via Pessina tutti i mercoledì dalle 9.30 alle 13. Non serve l’appuntamento, questa la mail indicata: [email protected].

La Regione per l’anno 2024 sta elaborando un nuovo provvedimento, votata all’unanimità una mozione in consiglio. L’intenzione è quella di non far pagare le penali come già fatto l’anno scorso confidando nelle buone intenzioni delle persone che sono incappate in involontari errori, ma chiedendo comunque il saldo delle sole prestazioni.

Sempre i sindacati hanno chiesto alle autorità un diverso modo per riconoscere le esenzioni per reddito, con un meccanismo automatico, così da evitare alle persone di sbagliare e ricevere verbali e multe.

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