Treni, l’odissea dell’ex assessore: «In 25 anni mai visti tanti disagi»

Pendolari Marco Butti, ex responsabile dell’Urbanistica in Comune: «Trimestre da incubo: cancellazioni, ritardi e guasti su tutte le tratte»

Un elenco quasi interminabile di disagi vissuti da pendolare, l’ex assessore Marco Butti attacca Trenord.

Per andare a lavorare a Milano tutte le mattine, fatta eccezione per i giorni di smart working, Butti prende il treno da Como Borghi o Como San Giovanni. Stanco di tanti disservizi l’ex assessore all’Urbanistica ha deciso di annotare tutte le disavventure subite da ottobre a ieri. Tra corse cancellate, ritardi, guasti, scioperi, comunicazioni sbagliate, la vita per i pendolari in questa ultima parte dell’anno è stata complicata.

Trimestre terribile

«In 25 anni da pendolare Trenord, non mi era mai capitato di vivere un trimestre terribile come quello che si conclude oggi – così scrive Butti su Facebook - Tre mesi di ritardi, cancellazioni, guasti su tutte le tratte Como-Milano. Pendolari in perenne difficoltà, studenti e lavoratori che non sanno più come giustificarsi, anche perché prendere il treno prima non è affatto garanzia di puntualità. Una totale assenza di comunicazione (forse voluta verrebbe da dire) che rappresenta una mancanza di rispetto inaccettabile. App funzionante a singhiozzo, annunci audio sui treni mai fatti sono solo due esempi».

Butti ha pubblicato il lungo e puntuale elenco quotidiano dei disservizi incontrati nei suoi viaggi in treno. Sono più di una trentina di segnalazioni. Mezz’ore buttate, cambi forzati, corse mai passate, che lo hanno costretto ad arrivare spesso al lavoro in ritardo o a casa a sera molto inoltrata.

Un resoconto che lo stesso Butti definisce «vergognoso» e davanti al quale secondo il politico di Fratelli d’Italia «non servono scuse, ma gesti concreti, misurabili, accompagnati da provvedimenti che, in aziende normali, non si farebbero attendere». Dunque la critica è diretta alle aziende che gestiscono treni e rete ferroviaria.

In questi mesi i disservizi denunciati dai pendolari sono stati molteplici. Ha fatto molto discutere il caso dei nuovi treni Caravaggio, messi in sostituzione dei vecchi treni guasti sulla linea verso Chiasso, ma troppo alti per passare dalla galleria di Monte Olimpino.

Le proteste

I sindacati a più riprese hanno promosso agitazioni. I viaggiatori hanno avviato raccolte di firme, i rappresentanti dei pendolari delle varie linee hanno chiesto un incontro alla Regione. Anche in vista del bonus ritardi che dall’anno prossimo andrà in pensione e verrà sostituto da una indennità, un sistema di rimborso non più automatico ancora da discutere.

Da parte dell’assessorato regionale ai Trasporti, retto da Franco Lucente, è stato garantito impegno. E gli stessi pendolari hanno riconosciuto all’assessore volontà di ascolto e confronto. I viaggiatori chiedono passi avanti sull’efficientamento delle linee, una partita che è di competenza della rete nazionale. Ma anche sui nuovi treni da mettere sui binari, di cui si occupa la Regione. I lavoratori comaschi vorrebbero anche un orario più robusto, con l’aumento delle corse in direzione di Chiasso dove sono diretti tanti frontalieri.

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