Uno smartphone ai senzatetto
«Quelli usati regalateli a noi»

La richiesta arriva dai volontari della rete di “Como Accoglie”. «Per chi vive in strada, un telefono è anche un’opportunità di riscatto»

I vecchi smartphone, che non si usano più, donati alle persone senza dimora.

Non è una priorità, certo, non è la priorità. Non è il bisogno di aver garantito del cibo, un tetto sulla testa, lo stare al caldo durante l’inverno o il trovare un’occupazione soddisfacente per mantenersi. Ma oggi non possedere uno smartphone significa restare tagliati fuori da un mondo di possibilità che potrebbero contribuire a migliorare la propria condizione sociale ed economica.

Per chi sta ai margini avere tra le mani questo apparecchio, che combina le funzioni di un telefono e di un computer, potrebbe addirittura funzionare da ponte per diventare parte di una comunità virtuale, ma con tante implicazioni concrete: dalla ricerca di annunci di lavoro al fronteggiare situazioni di emergenza e scarsa sicurezza che chi vive in strada conosce bene. L’opportunità di non essere escluso, quando di per sé le nuove povertà tendono ad emarginare, a isolare, a lasciare soli.

A come la tecnologia possa essere uno strumento per combattere la marginalità sociale, a servizio dei più fragili, ci ha pensato la rete di Como Accoglie che si occupa in città dell’assistenza, in particolare notturna, ai senza tetto. Nel 2015 la stessa idea era venuta ai colossi informatici della Silicon Valley: regalare smartphone ai senza dimora e realizzare delle app per metterli in contatto con le associazioni di settore e per consultare i servizi presenti sul loro territorio.

Como Accoglie ha sposato questa logica, aprendo l’anno con una nuova un’iniziativa. Si tratta di promuovere la raccolta dei vecchi smartphone, quelli che a Natale e nelle successive feste sono stati sostituiti con i loro modelli di ultima generazione, e di donarli ai senza tetto della città. «Ma questi non trascorrono già tutto il tempo con in mano cellulari nuovi di zecca e a far nulla?». Il commento lo anticipiamo noi e Marta Pezzati di Como Accoglie lo smonta con poche parole: «Per una persona che è dispersa sul territorio, si tratti di uno straniero o di un italiano, avere uno smartphone è molto importante per restare in contatto con il “mondo con meno difficoltà”. Mentre per noi regalare un vecchio smartphone è un modo per restare in contatto con il “mondo di chi è più in difficoltà”». La campagna nasce da un’esigenza concreta: «Lo vediamo tutti i giorni, in strada ma anche sotto il tendone dell’Emergenza Freddo di Caritas, uno smartphone per coloro che non hanno una casa vuole dire avere la possibilità di essere rintracciati dalle proprie famiglie, dagli amici, dagli avvocati, dalle istituzioni, dai volontari, dai medici che li seguono. Significa poter accedere alle informazioni necessarie per la propria sopravvivenza. C’è una lista di attesa per avere uno dei nostri smartphone scartati, anche di terza o quarta mano, che sono poi quelli che realmente vediamo utilizzare dai senza dimora».

Chi volesse effettuare la donazione di un cellulare può scrivere a [email protected].

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