Venerdì Santo, alle 15 la processione del Crocifisso

Ieri la messa crismale Il cardinale Cantoni ai sacerdoti: «La nostra non può essere solo una presenza formale».

«Vicinanza, compassione e tenerezza». Le tre parole che papa Francesco ha consegnato – a mo’ di «indispensabili atteggiamenti» – ai vescovi lombardi al termine della Visita “ad limina” hanno costituito il punto di partenza per l’omelia del cardinale Oscar Cantoni ieri mattina in Cattedrale, nel corso della messa crismale. Un momento di unità per la Chiesa locale, che ha visto la presenza di numerosi sacerdoti e diaconi provenienti da tutta la diocesi per rinnovare le promesse fatte il giorno dell’ordinazione e per ricevere gli olii sacri consacrati dal vescovo. «Il nostro modo di essere pastori non può prescindere da queste tre dimensioni – ha aggiunto il vescovo –, che sono tanto necessarie per noi, chiamati a rappresentare al vivo la misericordia del Dio trinitario».

In fondo, «non si tratta semplicemente di “buone maniere”, senza tuttavia lasciarsi toccare interiormente mentre incontriamo i fratelli e le sorelle di ogni età e condizione». Al contrario, «sono il frutto di un esigente cammino ascetico, che conduce ad avvicinarci alla somiglianza con Cristo, mite e umile di cuore». Ai sacerdoti il cardinale ha ricordato che «non possiamo agire da distaccati per una presenza solo formale verso il popolo di Dio: rischieremmo di essere dei semplici funzionari, ma non dei veri pastori, come Dio ci vuole e finiremmo a essere fra i tanti della nostra epoca che appoggiano la “globalizzazione della superficialità”». Invece, oggi «siamo chiamati a identificarci con quanti si impegnano per una “globalizzazione della profondità”, creando rapporti di vera e provata solidarietà, segno di autentica fraternità».

Da qui, dunque, l’invito rivolto ai preti a vivere concretamente la vicinanza in qualità di «uomini che conoscono per primi le fatiche della vita», ma anche la compassione, specialmente nei confronti di chi non accetta «di lasciarsi amare da Dio, temendo di essere indegni per condotta di vita o per le ferite del passato che lacerano il cuore». C’è poi la tenerezza, cioè «lo stile di Dio, che si fa piccolo per venirci incontro»: per Cantoni questa è «la strada degli uomini coraggiosi che non la ritengono per nulla un atteggiamento di debolezza, ma che piuttosto partecipano dal di dentro alle sofferenze altrui», dedicando «tempo e cura alle relazioni», vera priorità dei nostri giorni.

Il vescovo ieri ha presieduto in Duomo anche la messa “nella Cena del Signore”, durante cui si è tenuta la lavanda dei piedi a dodici fedeli della parrocchia San Fedele. «La misura della profondità dell’amore – le sue parole – viene poi vissuta e quindi insegnata da Gesù quando egli lava i piedi ai suoi discepoli, sottolineando così il primato del servizio. La grandezza di un uomo dipende dalla misura del suo dono». Dopo l’inizio di ieri con il Giovedì santo, oggi le celebrazioni del Triduo pasquale proseguiranno a Como con due momenti in particolare. Alle 15 partirà la tradizionale processione del Crocifisso dalla basilica della Santissima Annunciata, con sosta a San Bartolomeo per la benedizione della città. Alle 18, invece, la solenne azione liturgica della Passione del Signore in Cattedrale. A presiedere entrambe le celebrazioni sarà il cardinale Oscar Cantoni.

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