Violenze contro le donne: due denunce ogni giorno

Codice rosso Donna maltrattata dal marito portata in una struttura protetta. Allarmanti i dati dei fascicoli aperti quotidianamente dalla Procura di Como

Due denunce per quello che viene chiamato “codice rosso”, ovvero atti di violenza sessuale, stalking, maltrattamenti in famiglia in danno di “soggetti deboli” (non per forza donne o bambini), solo nelle ultime 24 ore. In un caso, i carabinieri della compagnia di Como hanno anche notificato all’indagato la misura cautelare, disposta dal giudice, del divieto di avvicinamento alla parte offesa, portata in una struttura protetta.

Sempre i carabinieri, hanno inoltre comunicato che da inizio agosto – solo a Como e nell’immediato circondario – sono stati almeno 10 i codici rossi eseguiti. Un dato che già impressiona, ma al quale ovviamente va aggiunto quello della Questura dove, nell’apposita sezione “soggetti deboli” della squadra mobile, attualmente sono aperti ben ottanta fascicoli d’indagine.

Negli uffici della Procura della Repubblica, di denunce per questa tipologia di reato – atti che hanno ormai invaso le scrivanie – ne arrivano non meno di un paio al giorno.

Una piaga quotidiana

Insomma, in una estate dove si è parlato molto di abusi sulle donne, anche in questi ultimi giorni per i drammatici fatti di Palermo e Caivano, settimane in cui quasi quotidianamente la cronaca riportava di fatti sconcertanti, anche la città di Como e la provincia non ne sono usciti indenni. Basta del resto passare per i corridoi del palazzo di giustizia per vedere quante cartellette rosse circolino. Numeri anche in questo caso in difetto, perché non tutte le segnalazioni iniziali delle vittime si traducono poi in denunce querele contro chi abusa, perché non è raro – anzi, è molto frequente – la decisione opposta, ovvero quella di «provarci un’altra volta», perché «magari cambia». Spesso però l’orco non cambia.

Per rendere l’idea di quanto il fenomeno dei “codici rossi” finisca con il pesare nell’attività quotidiana di una procura, basta dire che a Como esiste un turno apposito per questi reati. Ovvero, un magistrato si occupa per una settimana – passando poi il turno ad un altro collega la successiva – di seguire solo queste vicende che sono spesso drammatiche. La legge introdotta nel 2019, infatti, prevede l’obbligo per la polizia giudiziaria di sentire la presunta parte offesa entro tre giorni dalla denuncia. Un obbligo che può essere differito sono in caso di esigenze legate a ulteriori e rapire indagini prima di sentire la vittima. Comunque, come detto, al palazzo di giustizia di Como non arrivano meno di due codici rossi al giorno da valutare.

Tornando al dato iniziale, ovvero alle due denunce arrivate nella notte tra il 29 e il 30 agosto. La prima ha visto una moglie di 51 anni finire in una struttura protetta per essere tutelata dal marito (54 anni) che è stato indagato e colpito dalla misura del divieto di avvicinamento. L’uomo era incensurato, un insospettabile dunque. L’ipotesi di reato è quella di maltrattamento in famiglia.

Nelle stesse ore, sempre a Como, una donna brasiliana di 47 anni ha denunciato l’ex convivente – 52 anni, italiano, anche in questo caso incensurato – per comportamento minacciosi e vessatori iniziati addirittura nel 2015. Ulteriori due fascicoli che vanno ad aggiungersi ad un volume di lavoro cui ormai si fa fatica a star dietro.

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