Violenze contro la ex compagna, condannato a cinque anni

La sentenza Si erano conosciuti in una comunità per le tossicodipendenze - Lui un “paziente”, lei un’operatrice: la convivenza finì nel peggiore dei modi

Si erano conosciuti in una comunità per la cura dalle dipendenze. Lui, vittima dell’alcol, costretto a far ricorso a un percorso di recupero, lei che invece in quella struttura lavorava. Tra i due era sbocciato l’amore. La donna gli aveva cercato anche un posto di lavoro, trovandolo, in un supermercato, poi l’aveva accolto in casa, andandoci a convivere.

La bella storia tuttavia finisce qui, perché di quell’amore sono rimaste macerie e soprattutto cinque anni di pena per l’uomo, un 41enne della provincia di Cremona, che è stato condannato dal giudice Massimo Mercaldo per i reati di maltrattamenti in famiglia contro la compagna che invano aveva cercato di aiutarlo, ma anche di violenza sessuale e di lesioni. Non possiamo fornire altri dati dell’uomo condannato, a tutela dell’anonimato della parte lesa.

La storia era finita anche sui taccuini delle forze dell’ordine, tra cui i carabinieri del Radiomobile di Como, perché in questa vicenda di amore malato c’era stato anche un arresto in flagranza di reato e una misura di custodia in carcere dell’agosto 2023. Il quarantunenne, allontanato dalla casa della vittima, era infatti stato sorpreso sotto l’appartamento intento ad insultare la donna e anche i militari dell’Arma che erano intervenuti.

La vicenda risale ad un periodo compreso tra il 27 giugno e l’11 agosto dello scorso anno. I due, come detto, si erano conosciuti in una struttura terapeutica per il recupero dalle dipendenze dove la donna lavorava e l’uomo si trovava per cercare di uscire dall’incubo dell’alcol. Quella che pareva essere una bella storia d’amore era naufragata dopo l’intenzione dei due di andare a convivere nella casa di lei, donna comasca di 45 anni.

Le botte e le percosse avevano fatto irruzione sulla scena, al pari delle scenate di gelosia, delle imposizioni sul modo di vestire, della pretesa di leggere i messaggi che arrivavano sul cellulare. Un clima di tensione sfociato anche in due aggressioni, in altrettanti ricoveri al pronto soccorso con prognosi di 10 giorni in un caso e di 20 giorni nel secondo. L’episodio più brutto è però dello scorso agosto, con un tentativo di violenza sessuale strappando i pantaloncini da notte della compagna, in una scena di ordinaria violenza con anche mani al collo nel tentativo di soffocamento e lividi rilevati anche dal pronto soccorso dell’ospedale.

La storia era arrivata sul tavolo del pm Michele Pecoraro, riferita dai carabinieri della Compagnia di Como che erano dovuti intervenire in casa. L’uomo fu arrestato in flagranza, poi la compagna si presentò in caserma per raccontare tutta la vicenda, rassegnata al fallimento di quella storia in cui aveva anche cercato per il suo compagno un lavoro.

Nelle scorse ore il fascicolo penale è finito in aula con le accuse di maltrattamenti in famiglia, di violenza sessuale, di lesioni. Il giudice ha accolto la richiesta della pubblica accusa e l’uomo è stato condannato a cinque anni nonostante il rito abbreviato e lo sconto di un terzo della pena.

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