Sul Ticino torna il sereno: il ritorno dei turisti lancia alberghi e ristoranti

Il bilancio Positivi gli indicatori principali della principale filiera estiva e in particolare per il Cantone di Lugano. Previsioni ottimistiche

La primavera ha fatto fiorire i dati del turismo, ora si è immersi un’estate che può dare risposte importanti al settore. Tra maggio e giugno sono uscite diverse analisi che mostrano luci e ombre.

Nel maggio 2023 – secondo l’Ufficio federale di statistica che ha elaborato risultati provvisori - il settore alberghiero svizzero ha registrato 3,2 milioni di pernottamenti, il che comporta un aumento del 13,6% (+383 000 di pernottamenti) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Fondamentale l’apporto dei visitatori stranieri che hanno generato 1,7 milioni di pernottamenti (+32,2%; +413 000).

Prossimità

È il ritorno consistente dall’estero dopo la cavalcata del turismo di prossimità, ma teniamo presente che mancano ancora all’appello delle fasce di Paesi come quelli asiatici che stanno tornando solo ora. Se estendiamo lo sguardo ai primi cinque mesi, compaiono numeri comunque interessanti. Da gennaio a maggio 2023 il settore alberghiero svizzero ha registrato 15,5 milioni di pernottamenti, pari a una crescita del 14,9% (+2 milioni di pernottamenti) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Confermato, anzi rafforzato i boom dei visitatori stranieri con 7,3 milioni di pernottamenti (+35,9%; +1,9 mio).

Per gli ospiti indigeni, invece, sono stati rilevati 8,2 milioni di pernottamenti (+0,9%; +77 000): un aumento davvero minimo. Questo per quanto concerne strettamente la ricettività. All’interno del primo round dell’anno sono state però considerate le valutazioni di tutto il comparto, compreso il segmento della ristorazione. Secondo i dati raccolti dal Kof su aprile, ad esempio, alberghi e ristoranti sono in miglioramento e questo è vero in maniera particolare in Ticino: tant’è che il saldo dell’indicatore sui volumi di vendita torna positivo. Così nella Confederazione elvetica, il saldo complessivo aumenta leggermente, perché un numero minore di imprenditori vive calo dei volumi di vendita. Vale per gli hotel, ma il segnale da evidenziare è che i ristoratori mostrano meno voci negative. La zona vincente a questo proposito sembra il lago di Lugano, che afferma il proprio trend positivo. Le previsioni per il prossimo trimestre appaiono destinate ad accentuare la tendenza favorevole in Ticino e in Svizzera. Va detto che a livello cantonale i saldi tornano con il più segno anche per sottocomparto: tra albergatori vincono le voci positive dopo un’incertezza di un anno e tra ristoratori anche da cinque. Questo vale per i pernottamenti, se guardiamo sul fronte degli affari, della capitalizzazione di questo movimento insomma, la positività si stinge. Si stanno ancora stringendo i denti, considerando le spese e gli investimenti ad esempio sul fronte energetico. Migliora nei ristoranti che pur sono in maggior parte con una sensazione sfavorevole. Sia i ristoratori sia gli albergatori si attendevano un netto aumento nella stagione in corso, quindi le future analisi saranno cruciali. L’estate sarà quella che sposterà l’ago della bilancia.

L’associazione

Un pensiero condiviso da Hotellerie Suisse che parte dall’ottima valutazione della stagione invernale alle spalle, capace di tornare alla situazione preCovid. Basti pensare che quasi due terzi delle attività hanno rafforzato il fatturato e quattro su cinque si dicono piuttosto soddisfatte del fatturato. La bocciatura è solo del 3%. La sensazione è che la ripresa si stia diffondendo. E parliamo -secondo Ust Hesta- di un periodo in cui perdura l’assenza degli asiatici. Mancavano l’appello l’85% dei cinesi e il 54% dei giapponesi, popolazioni che solo ora si sono viste in netto aumento di viaggi. In particolare nelle regioni alpine il 58% delle aziende ha superato il livello preCovid. Già, ma l’estate che cosa comporterà? Considerando che già nel 2022 le aziende fatturavano quanto facevano prima della pandemia si prevede una spinta ulteriore. Mal che vada, per metà imprese si guadagnerà uguale all’estate 2022.

Nel frattempo i prezzi sono aumentati per tre aziende su quattro, a causa del caro energia. Questo vento positivo sembra spirare con particolare forza nelle città, capaci di attirare un numero ingente di visitatori: il 43% delle imprese crede che batterà il 2022 con i propri risultati, contro il 7% che si dice pessimista. A dare fiducia alle strutture ricettive c’è anche la buona reazione degli ospiti ai rincari e alle azioni di contenimento dei prezzi dell’energia.

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