Cittadina svizzera dispersa nei boschi: ricerche senza esito in Val d’Intelvi

Alta Valle Intelvi Della quarantenne, di origini italiane, nessuna notizia dal 17 agosto. L’auto è stata ritrova ad Arogno: cellulare agganciato dai soccorritori in territorio italiano

Senza esito, nonostante la cella telefonica di Alta Valle Intelvi abbia agganciato il “suo” cellulare, le ricerche di una quarantenne ticinese, la cui auto è stata rinvenuta lunedì sera ad Arogno sotto i tornanti della Valmara.

Dovrebbe trattarsi (la polizia cantonale non lo ha confermato ufficialmente, a precisa domanda da parte del nostro quotidiano) della stessa persona - Annalisa Mambretti, cittadina italiana di 40 anni, domiciliata a Ligornetto (Mendrisio) - vista l’ultima volta a Rovio (sotto la Valmara) il 17 agosto, dunque cinque giorni fa.

Collaborazione

Le ricerche hanno coinvolto sin dalla tarda serata di lunedì i tecnici della stazione Lario Occidentale e Ceresio del Soccorso Alpino, la Guardia di finanza e non da ultimo i Vigili del fuoco, anche con il personale Saf (Soccorso alpino fluviale).

Qualche minuto prima delle 19 è stato ufficializzato - attraverso la prefettura cittadina - lo stop alle ricerche per parte italiana, dopo che si è registrato un esito negativo quanto al ritrovamento in tutte le aree battute.

Nulla è stato lasciato al caso in questa importante collaborazione transfrontaliera tra soccorritori e forze di polizia, la cantonale da un lato e i carabinieri dall’altro. Proprio davanti alla stazione dell’Arma di Alta Valle Intelvi è stato istituito il centro operativo per le ricerche.

Sono stati battuti tutti i sentieri e gli anfratti non solo a ridosso della Valmara, ma anche in un raggio di ricerche più ampio, che ha interessato - ad esempio - l’Alpe di Gotta. Se sul versante ticinese si è alzato in volo un elicottero della Rega, su questo lato del confine la Guardia di finanza ha messo in campo il dispositivo “Dedalo” che in zone impervie come quelle in cui si sono svolte le ricerche permette di creare una zona di copertura temporanea del segnale Gsm. Purtroppo tutti i tentativi di rintracciare la donna si sono rivelati vani. Peraltro il Soccorso alpino ben conosce quelle zone, già oggetto in passato di altri interventi di ricerca o di recupero di escursionisti infortunati.

L’altro intervento

Tornando alla nota della cantonale (questa mattina se ne saprà sicuramente di più), al momento della scomparsa Annalisa Mambretti - altezza 1,65, corporatura snella e occhi castano chiari - risultava localizzata come detto a Rovio, il che corrisponde all’area delle ricerche operate ieri. Mentre i soccorritori erano impegnati sul campo in Alta Valle, dalla centrale Areu è giunta una richiesta di intervento da Porlezza (mancavano pochi minuti alle 14), con un’escursionista di 46 anni caduto in una zona impervia sopra l’abitato.

Una volta valutata la situazione, è stato così fatto decollare l’elisoccorso che ha prelevato l’infortunato - in stretto contatto con il Soccorso alpino - per poi trasportarlo in “codice verde” (il minore dei tre livelli di gravità) all’ospedale di Gravedona.

Nella caduta si sarebbe procurato la sospetta frattura di un braccio. L’intervento si è concluso senza la necessità di intervento dei tecnici del Soccorso alpino.

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