Giunta regionale, Fermi sarà assessore. Formazione e lavoro, Turismo e Sport tra le deleghe possibili

Politica Per il presidente del consiglio uscente un posto quasi certo nell’esecutivo Fontana. Si susseguono le riunioni per trovare gli incastri. Il 15 prima seduta per i cinque eletti lariani

La provincia di Como quasi certamente avrà un assessore nella giunta regionale e il nome, con altrettanto grado di certezza, è quello di Alessandro Fermi, presidente del consiglio uscente e recordman di voti. Suo, infatti, è il primato in tutto il centrodestra nell’intera Lombardia con 13.922 preferenze personali.

Lui sarebbe tornato volentieri alla guida del consiglio, ma non è mai successo nella storia del Pirellone che governatore e presidente dell’aula consiliare appartengano allo stesso partito e così - salvo colpi di scena al momento imprevedibili - per Fermi si aprono le porte dell’esecutivo.

Entrerà Gigliola Spelzini

La casella della presidenza del consiglio, come è stato definito anche nella riunione tra i vertici della coalizione di centrodestra che si è tenuta nel tardo pomeriggio di ieri a Roma è destinata infatti a Fratelli d’Italia. Sul tavolo per le deleghe destinate a Fermi ci sono al momento tre opzioni: Formazione e lavoro, Turismo o Sport. I nodi verranno sciolti nei prossimi giorni e, comunque, entro l’inizio della prossima settimana. L’ingresso di Fermi in giunta riaprirà le porte del consiglio regionale alla prima dei non eletti in provincia di Como, Gigliola Spelzini (consigliere uscente) che, con le sue 4.332 preferenze ha ottenuto un ottimo risultato personale andando a superare Fabrizio Turba (sottosegretario uscente, che si è fermato a 2.801 voti).

Il domino delle caselle

In casa Lega è certa per la giunta la riconferma del sondriese Massimo Sertori (che si è occupato anche del cantiere paratie negli ultimi anni), come pure di Claudia Terzi e Guido Guidesi.

Per quanto riguarda Fratelli d’Italia non sono previsti incarichi di giunta o sottosegretari anche perché l’unica eletta, Anna Dotti, sindaco di Argegno, è alla prima esperienza in consiglio regionale.

Situazione diversa è quella di Sergio Gaddi, il “papà” delle grandi mostre di Villa Olmo che ha ricoperto in passato a Palazzo Cernezzi la carica di presidente del consiglio, poi di assessore per dieci e anni e di consigliere di opposizione per altri cinque, fino al 2017). La sua storica fedeltà a Forza Italia (a cui si è iscritto nel 1993, anno di fondazione del partito di Silvio Berlusconi) potrebbe essere premiata così come il risultato degli azzurri nel capoluogo. In ogni caso i giochi si chiuderanno nei prossimi giorni e non a caso gli incontri tra Roma e Milano si susseguono (quello forse decisivo è già fissato per lunedì 6 marzo). La prima giunta si deve infatti tenere in base alla legge entro dieci giorni dalla proclamazione del presidente Fontana (avvenuta mercoledì) e, quindi, sarà convocata la prossima settimana.

Per quanto riguarda il consiglio regionale con i cinque comaschi eletti: oltre a Fermi, Gaddi e Dotti entrano Marina Cesana (Lombardia Ideale-Fontana presidente) e, per il Pd, Angelo Orsenigo, sarà convocato quasi certamente mercoledì 15 marzo- La seconda seduta, quella in cui l’aula approva gli indirizzi del mandato, dovrebbe invece tenersi il martedì successivo, il 21 marzo.

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