I lupi spuntano sulle montagne sopra Nesso

L’allarme Le foto-trappole ne certificano la presenza. Il comandante della polizia provinciale mette in guardia: «Zona stretta, potrebbero scendere verso la Lariana»

Ormai il lupo sembra essersi radicato in quasi tutte le dorsali del territorio. E così dopo le immagini ed i video rimbalzati nei giorni scorsi da Pellio e da Lanzo d’Intelvi, con un esemplare adulto (troppo) a proprio agio a ridosso delle case pur senza rischi concreti per i cittadini ecco spuntare altre immagini ed un video di 18 secondi raccolti in presa diretta tra Colmenacco (sopra Nesso) e le vette sopra Bellagio.

I cacciatori

Ne ha dato conto in presa diretta il comandante della polizia provinciale, Marco Testa, che ha rimarcato l’importante collaborazione per quel che concerne il monitoraggio della presenza del lupo con i cacciatori del territorio ed in particolare con gli ungulatisti del settore San Primo, zona in cui gravita - secondo quanto confermato a “La Provincia” - non un solo esemplare, ma un branco di lupi.

La foto dell’esemplare adulto scattata a Colmenacco porta la firma - attraverso le foto-trappole - di Christian De Palma, giovane cacciatore di selezione, rilevando in questo contesto la collaborazione tra agenti venatori e cacciatori. In questa direzione vanno anche le dichiarazioni di Riccardo Pozzi, coordinatore per la caccia agli ungulati del settore San Primo.

«Un grazie va a tutti i cacciatori locali che si adoperano per fornire sistematicamente alla polizia provinciale dettagliate informazioni sulla presenza del lupo, facendosi così parte attiva nella gestione faunistica del proprio territorio». Al momento non risultano predazioni in numero tale da innalzare il livello d’allerta. «Siamo di fronte a situazioni assai differenti rispetto alla dorsale occidentale del Lario (Val Cavargna, Valle Albano e Val d’Intelvi) sia per quel che concerne la concentrazione di ungulati sia per la conformazione stessa del territorio - rimarca Marco Testa - In questa area del Triangolo Lariano è presente un branco stretto tra la montagna e il lago. Ragion per cui i naturali spostamenti nella fase di “dispersione” indurranno i subadulti a muoversi verso il Basso Lario. Non è quindi da escludersi che scendendo verso valle in futuro possa verificarsi anche qualche investimento o impatto stradale, circostanza molto meno probabile sull’altro versante del lago».

Il monitoraggio proseguirà anche nelle prossime settimane. In media, il territorio su cui insiste un branco copre un raggio di 200 chilometri, dunque numeri decisamente superiori a quelli del Triangolo Lariano.

In Valle Intelvi

Nel frattempo, in alta Val d’Intelvi non vi sono ad oggi nuovi segnali legati alla presenza dell’esemplare avvistato nei giorni scorsi. E’ probabile che data l’abbondanza di ungulati abbia scelto un’altra zona di caccia, risalendo il versante del Generoso dove già in passato era stato avvistato. Interessante in questo contesto sarà un confronto con gli agenti venatori ticinesi dentro il gruppo transfrontaliero di cui fa parte il comandante della polizia provinciale di Villa Saporiti. Strategico condividere il maggior numero possibile di informazioni.

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