I truffatori raggirano anche i giovani: spariti a Tremezzina altri 11mila euro

Sicurezza In due giorni sono già sette gli episodi segnalati. Le vittime hanno tra i 30 e i 60 anni. Disposti tre bonifici per evitare l’hackeraggio del conto. Ulteriori tentativi in paese e a Zelbio

Ancora truffe. Non si ferma l’ondata di raggiri che in questi ultimi giorni di marzo sta riguardando soprattutto la fascia del lago.

Dopo le quattro registrate dai carabinieri della Compagnia di Menaggio nella giornata di giovedì, nel giro di poche ore l’una dalle altre e con modalità in tutto e per tutto sovrapponibili, ieri se ne sono registrate altre tre.

Tra queste una clamorosa, che ha fatto registrare l’ammontare (il più alto di queste ore) di 11mila euro. La vittima è un trentanovenne di Tremezzina che avrebbe disposto in favore dei malviventi, dopo essere stato raggirato, tre bonifici che hanno appunto portato all’ammontare prima riferito.

La scritta

Gli altri due tentativi di truffa non sono andati a buon fine: nel primo la vittima, sempre 39 anni (a Tremezzina), è riuscita a fermare il malvivente prima di inviare il pagamento, mentre nell’ultimo episodio, avvenuto a Zelbio, una signora – cui era stato chiesto un primo bonifico da 2.990 euro – ha avuto la prontezza (dopo essere stata contattata da un fantomatico funzionario della sede centrale del proprio istituto di credito) di chiedere conferma anche alla filiale scoprendo l’inganno.

Una truffa davvero ben congegnata, tanto che la telefonata in arrivo sul cellulare della vittima faceva usciva la scritta delle sede centrale della banca rendendo il tutto ancora più plausibile.

Inoltre, la chiamata è arrivata tra le 13 e le 14.30, ovvero quando il proprio istituto di credito – per chiedere eventuali conferme su quello che stava avvenendo – era chiuso.

Attenzione agli sms

Insomma, in appena due giorni sono già sette le truffe e i tentativi avvenuti sul lago (oltre a quelli appena citati, quelli di giovedì a Tremezzina, Dongo e due volte a Gravedona), cinque andati a segno per un importo complessivo che ha già superato i 30 mila euro.

Le vittime – da quanto sembra emergere con chiarezza – in tutti questi tentativi non sono anziani, ma hanno tra i 40 e i 60 anni.

Tutti i truffati avevano in precedenza ricevuto un sms sul proprio telefono cellulare, messaggio che all’apparenza era stato inviato dal proprio istituto di credito e che indicava il tentativo compiuto da mani ignote di fare accesso sul conto corrente attraverso la home banking. Una sorta di hackeraggio, che poteva essere evitato solo cliccando su un link apposito all’apparenza non sospetto.

Pochi attimi dopo, le vittime hanno ricevuto una telefonata da un finto funzionario di banca, che ha consigliato loro – nel proseguimento della truffa – di trasferire momentaneamente i soldi su un conto a parte, creato appositamente, con tanto di Iban e tramite un bonifico istantaneo irrevocabile. Così, le vittime hanno poi fatto.

Solo che l’Iban non era del loro conto bensì quello della carta ricaricabile poste pay dei truffatori.

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