Il ritorno della baby gang di Gravedona: «Rovistano in auto, garage e scantinati»

Il caso Segnalazioni tra Cremia e Musso, l’allarme del sindaco Pozzi: «Cittadini preoccupati». C’è chi invoca il controllo del vicinato. E sui social è polemica: «Sono rimasti ancora impuniti»

La baby gang di Gravedona ed Uniti pare essersi spostata nella fascia fra Cremia e Musso.

Le segnalazioni di questi giorni non lasciano molti dubbi: si tratterebbe proprio degli stessi ragazzi, alcuni dei quali minorenni, che nei mesi scorsi hanno dapprima seminato il panico a Consiglio di Rumo, con minacce e intimidazioni e persino aggressioni in pieno giorno ai danni di persone che attraversavano il piazzale del supermercato con le borse della spesa; poi sono andati più verso Domaso, iniziando a scattare foto ad abitazioni, come avvenuto prima delle feste natalizie in frazione Pozzolo.

L’allarme a Pozzolo

Quando un barista lo fece notare, a titolo di avvertimento, con un post su facebook, una settimana dopo agirono proprio lì, portandosi via un bottino di duemila euro da un’abitazione e rompendo persino il portone della chiesetta della frazione nella speranza, vana, di trovare la cassetta delle offerte piena. Girano a scattare foto per poi scegliere i luoghi più a portata di raid. «Non possiamo fare noi una foto a loro – suggerisce un’utente della pagina facebook “Sei di Pianello se…” – Così è più facile per tutti riconoscerli e dare subito l’allarme se necessario». Come riferisce il sindaco di Musso, Marco Pozzi, la gang è comunque già entrata anche in azione: «Non in abitazioni vere e proprie, ma in autorimesse e scantinati. Rovistano e si portano via cose, quel poco che trovano; lo stesso accade quando si imbattono in auto parcheggiate non chiuse a chiave. A Musso – aggiunge il primo cittadino – sono stati visti e riconosciuti due ragazzi che, a quanto mi dicono, risultano ormai ben noti nel territorio. Sono in giro e non è bello, per i cittadini, sapere di essere sotto tiro».

Stupefacenti

A dare l’input alla baby gang come appreso nei mesi scorsi a Gravedona ed Uniti, sarebbe un giro di spaccio e consumo di sostanze stupefacenti e la scritta con lo spray apparsa il mese scorso sul cofano di un’auto parcheggiata a Consiglio di Rumo – “paga la droga” – è fin troppo eloquente.

Sui social interviene anche una cittadina che si è trasferita a Como per lavoro: «In città, nel mio quartiere, è stato istituito il “ controllo del vicinato”, una rete che funziona con tam tam veloci e anche con cartelli appesi nelle vie per informare e prevenire. Abbiamo anche un gruppo whatsapp di quartiere». La differenza è che in Alto Lario gli autori dei furti sono ben conosciuti.

«Si sanno nomi e cognomi e pure dove abitano, ma finora sono rimasti impuniti – interviene un gravedonese – A livello locale sembra che tutti abbiano le mani legate. Escludendo la giustizia privata, che sicuramente prima o poi arriverà, perché in molti sono ormai all’esasperazione, l’unica soluzione è continuare a segnalare le azioni criminose ai sindaci dei vari Comuni e fare in modo che loro segnalino alle autorità superiori il fenomeno, divenuto ormai inaccettabile. I maggiorenni dovrebbero finire in galera – conclude l’interessato – e i minorenni in un istituto di correzione».

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