Il vigile degli insulti rimane al suo posto. Muolo: «Ci siamo chiariti, mi basta»

Dongo Lettera aperta del sindaco sul caso dell’agente che ha preso a maleparole il gelataio. «Striscia da sempre fa queste cronache, significa che sa fare bene il suo lavoro. Ma non lascio»

Il sindaco di Dongo parte da una massima di Paulo Coelho per chiarire ai concittadini la vicenda che ha portato a Dongo “Striscia la Notizia”.

«Non possiamo mai giudicare le vite degli altri, perché ogni persona conosce solo il suo dolore e le sue rinunce. Una cosa è sentire di essere sul giusto cammino, ma un’altra è pensare che il tuo sia l’unico cammino».

Critiche

All’indomani della messa in onda del servizio non sono certo mancati i commenti sui social e in tanti hanno criticato anche il primo cittadino, Giovanni Muolo, che all’inviata di Canale 5, dinanzi alla domanda “Prenderà provvedimenti?”, aveva tranquillamente risposto “No, tra uomini ci s’intende”; qualcuno ha chiesto persino le sue dimissioni. L’amministrazione non ha comunque preso provvedimenti nei confronti dell’agente di polizia municipale reo di aver preso a male parole il titolare della gelateria da asporto “Golosella”, Zouhair Bourkaa. «È universalmente riconosciuto che Dongo abbia un certo brand, ma non mi aspettavo che salisse alla ribalta nazionale – esordisce il primo cittadino – Mi hanno un po’ sorpreso i frettolosi commenti apparsi dentro la vetrina artificiosa dei social e, se personalmente non ho nulla da aggiungere, come sindaco ho il dovere di chiarire per rispetto al ruolo».

Confronto

«Io ed Elio (Elio Battistessa, il vigile sotto accusa, ndr) abbiamo più volte commentato la situazione dell’esercizio commerciale in questione, ci siamo confrontati come siamo abituati a fare in generale – prosegue Muolo – È doveroso sottolineare che abbiamo vissuto la vicenda condividendo una linea di dialogo, ma la disponibilità, in questo caso e in periodo di Covid, ha probabilmente ingenerato qualche malinteso, utilizzato poi strumentalmente. Durante la dovuta fase di regolarizzazione si è determinata una tensione di cui, purtroppo, non abbiamo intuito la pericolosità».

È arrivata la tivù, che il primo cittadino definisce «invadente, spregiudicata e strumentale»: «È un modo discutibile di fare cronaca – aggiunge – ma se così fanno da 35 anni, significa che sanno fare bene il loro lavoro».

Testimoni

Con l’agente sotto accusa il sindaco riferisce di aver chiarito: «Gli insulti ripetuti nel filmato sono stati ricevuti nella stessa misura dal nostro vigile, per fortuna in presenza di testimoni. È un modo sbagliato di porsi, in particolare per un agente di pubblica sicurezza: ci mancherebbe non lo ammettessi. Io ed Elio, tuttavia, ci siamo chiariti e a me è bastato. È un passaggio che fa esperienza ed appartiene al passato. Sono vicino alla fine di questa esperienza amministrativa – conclude Muolo – così farà festa chi tra voi ha chiesto le mie dimissioni: a lui, evidentemente, basta il suono di una campana».

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