In bici da Porlezza a Santa Maria di Leuca, l’impresa di Anna è «un sogno»

Passione Con un amico ha “macinato” 1.623 chilometri in quindici tappe: «Un viaggio con tanta fatica, che mi ha regalato tanto senso di libertà»

Da Porlezza a Santa Maria di Leuca in fondo alla Puglia, fatta tutta in sella alla sua bicicletta.

Un’impresa che ha portato a termine nelle scorse settimane Anna Uccelli assieme a un amico. Quindici tappe di 100 chilometri circa in media, per 1.623 chilometri complessivi, affrontate con una bicicletta da corsa e una gravel equipaggiate con borse da sottosella e sottomanubrio contenenti l’essenziale.

«Abbiamo attraversato la Pianura Padana in un contesto bucolico di campi coltivati, visitando Crema e Brescello, poi Cesena e Rimini»– racconta la protagonista.

La costa adriatica

«Bellissime piste ciclabili lungo la costa adriatica, tra cui quella dei “Trabucchi” , ci hanno accompagnato fino alle porte del Gargano, da Vieste a Barletta, a Trani e a Polignano a Mare. Raggiunto il Salento la stanchezza si faceva sentire, ma il traguardo era sempre più vicino: l’ultima tappa del viaggio è stata Otranto, scelta come base di appoggio per visitare altre località».

«Ed ecco, infine, Santa Maria di Leuca – prosegue il suo racconto Anna, rimasta decisamente affascinata dal viaggio intrapreso – luogo simbolico questo che ospita un faro e un santuario, indicato da una stele come “de finibus terrae”: lì finisce il viaggio e per un attimo ti senti a casa tua e quell’attimo dura veramente un’eternità».

Rimane l’esperienza di una vacanza unica, veramente speciale sotto tantissimi punti di vista: «E’ un viaggio che ci ha dato emozioni dimenticate – dice ancora l’autrice dell’impresa – : fatica, entusiasmo, paura, meraviglia, gioia, tensione, anche un po’di rabbia, ma soprattutto libertà».

«Occhi pieni di meraviglie»

«I nostri occhi, sempre più assetati e paghi, la sera si chiudevano con dispiacere, come quando i bimbi guardano le giostre dal passeggino. Il palato e il gusto hanno goduto come tutti gli altri sensi, per la grande varietà enogastronomica che si scopriva di regione in regione; allo stesso modo – conclude il suo ricordo Anna – abbiamo ammirato le bellezze architettoniche e paesaggistiche, ma in bicicletta abbiamo avuto la possibilità di conoscere tanta gente cordiale e disponibile, con la quale è stato un piacere conversare».

Un’esperienza che va ben oltre la classica vacanza, che unisce la passione per la bicicletta a quella del viaggio, di vivere un’emozione

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