La partita degli Allievi sospesa per insulti: arriva la stangata del giudice al Grandate

Centro Valle Ospiti puniti con la gara persa 3-0, un punto di penalizzazione e ds squalificato. Il razzismo? «Indaghi la Procura federale»

Insulti tra ragazzi negli spogliatoi, match perso per gli ospiti e penalizzazione. Partita persa per tre reti a zero all’Asd Grandate, un punto di penalizzazione in classifica, un’ammenda di 25 euro per la “rinuncia” a proseguire il match e squalifica fino al 4 marzo al direttore sportivo Jacopo Testoni. Alla Lariointelvi una multa di 30 euro perché un proprio sostenitore ha lanciato in campo una scarpa.

Verdetto

È quanto decretato dal giudice sportivo della Fgci di Como in merito alla partita di sabato degli Allievi sospesa a dieci minuti dal termine (sul 3 a 2 per la squadra di casa) per un diverbio negli spogliatoi degenerato. Un calciatore del Grandate – 16 anni di origine africana – ha riferito di essere stato offeso negli spogliatoi da un giocatore della Lariointelvi con insulti razzisti “Negro di m...” che dirigenti e arbitro, in campo, non avevano sentito.

In merito alla frase discriminatoria, è stato disposto l’invio del referto di gara alla Procura federale per accertamenti ed eventuali provvedimenti. Un verdetto amaro per il Grandate. Il presidente Andrea Cantaluppi esprime rammarico: «L’episodio che ha innescato la rissa è stato il lancio in campo di una scarpa da parte di un genitore della squadra avversaria che già all’andata aveva tirato un sasso. Folle la decisione della Federazione che si è limitata a una multa di 30 euro per un atto del genere, sarebbe dovuto scattare il Daspo».

Amarezza

«Davamo per scontata la partita persa, ma la motivazione e penalizzazione lasciano amareggiati perché siamo passati per quelli che hanno abbandonato il campo attaccandosi all’episodio di stampo razzista. Invece di apprezzare che abbiamo consigliato di sospendere la partita per tranquillizzare gli animi, siamo stati penalizzati perché a loro dire avremmo ritirato la squadra, ma non è così. La Federazione ha fatto una brutta figura. Invieremo una lettera per chiedere chiarimenti» aggiunge Cantaluppi.

E Testoni: «Giustamente l’arbitro non può dire di avere sospeso la partita per un insulto razzista che non ha sentito perché era a 50 metri, ma il punto di penalizzazione, la squalifica e passare per quello che ha ritirato la squadra quasi senza motivo mi sembra un po’ esagerato. Abbiamo chiesto di sospendere la partita perché non c’erano più le condizioni per giocare, ma l’arbitro ha fatto i tre fischi senza dirci che se non fossimo rientrati in campo dava la partita persa. Sul referto di gara c’è scritto partita sospesa, ma non per ritiro della nostra squadra. Sarebbe stato preferibile avessero omologato il risultato di 3 a 2 sul campo».

Testoni aggiunge: «Ridicola una multa di 30 euro per il lancio di una scarpa in campo. Il messaggio che esce da questa vicenda non fa onore ai valori dello sport che si vorrebbero insegnare ai ragazzi. Vogliono fare le battaglie contro razzismo e violenza, ma al primo caso questa è la risposta della Fgci di Como».

Sugli spalti a seguire il Grandate l’ex consigliere provinciale Dario Lucca: «Auspico che la società faccia ricorso per il bene dei ragazzi. La Fgci ha perso un’occasione per mandare un messaggio. Questa decisione è come legittimare certi comportamenti scorretti, scarpa in campo, risse, insulti razzisti».

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