Ospedale di Gravedona, dipendenti in agitazione: «Siamo in pochi: più rischi di errore»

La situazione La decisione dell’assemblea: «Si creano incomprensioni e dissapori». I sindacati stanno preparando un documento da inviare al prefetto Andrea Polichetti

Venerdì il personale in forza all’ospedale di Gravedona si è riunito in assemblea e ha deciso di proclamare lo stato di agitazione.

Non è certo un fulmine a ciel sereno, perché già un anno fa gli addetti a mensa, pulizia e disinfezione (oltre cinquanta) erano scesi in strada a protestare per una sensibile riduzione delle ore di servizio, che significava diminuzione di stipendio e oggettiva impossibilità di mantenere gli stessi standard qualitativi nei reparti. Più di recente erano affiorati timori per le sorti del reparto di maternità, con piena rassicurazione arrivata poi dalla Regione.

Nervosismo

«Il personale scarseggia ovunque, fra i medici, gli infermieri e gli oss – interviene Giuseppe Landi, della funzione pubblica della Cisl di Como, che ha coordinato l’assemblea assieme ai colleghi di Cgil e Uil – e le difficoltà a far fronte alle esigenze dei pazienti con un organico così sottodimensionato finisce col provocare nervosismo, dissapori e incomprensioni fra gli stessi operatori. Ne consegue, ovviamente, un incremento del rischio di errore, che in ambito sanitario può diventare letale».

Ma c’è anche un altro problema di cui le organizzazioni sindacali si fanno interpreti e intendono segnalare: quello dei lavoratori arruolati tramite cooperative. «Alla luce di condizioni di lavoro sempre più proibitive gli infermieri tendono ad andarsene, magari in Svizzera, non appena si presenta la possibilità – prosegue Landi sempre a nome anche dei colleghi di Cgil e Uil – . Per tamponare la situazione la proprietà ricorre a cooperative e arruola figure che arrivano per lo più dall’estero, sulla cui qualifica non si discute, ma che non conoscono la lingua italiana e si trovano in evidente disagio, con ripercussioni sui pazienti. Affiancare lavoratori di cooperative ai dipendenti – aggiunge il sindacalista comasco - non risulta nemmeno del tutto regolare per questioni di commistione di manodopera».

Documento

Domani nelle sedi sindacali comasche verrà sottoscritto un documento da inviare al prefetto, Andrea Polichetti, per segnalare la situazione del “Moriggia Pelascini” e annunciargli lo stato di agitazione del personale. L’ospedale generale di zona attivo a Gravedona, che dal 1999 è di proprietà del Gruppo Italcliniche, risulta classificato e, come tale, riceve rimborsi da Regione Lombardia per ogni tipo di prestazione. Durante la delicata fase della pandemia ha svolto un ruolo essenziale per i pazienti Covid a livello regionale.

Dai piani alti si apprende che risulta essersi svolta un’assemblea del personale, ma senza che sia stata comunicata alcuna decisione alla direzione ospedaliera, che pertanto rimanda eventuali prese di posizione.

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