Prevenzione dei tumori in ritardo: è tutta colpa degli hacker

La denuncia Ats Insubria ha minimizzato l’attacco subito lo scorso maggio, ma gli screening hanno subíto ritardi. Da un documento di Asst Lariana si scopre che esami e controlli si sono bloccati a causa dei pirati informatici

L’hackeraggio subito dall’Ats Insubria ha rallentato esami medici e controlli. All’interno del piano integrato delle attività dell’Asst Lariana, documento annuale appena pubblicato dall’ex azienda ospedaliera, tra i tanti servizi presi in esame si fa riferimento in un passaggio anche agli screening per la prevenzione dei tumori.

Si legge: «Con riguardo alle attività di screening i dati a tutto il mese di novembre 2022 sono i seguenti. Numero 769 screening al colon retto, 6.116 mammografie e 5.425 screening alla cervice uterina. Si fa notare come, a causa di hackeraggio subito da Ats Insubria, le attività di screening hanno subito un sostanziale stop nel corso dell’ultimo periodo».

I pirati informatici

L’attacco hacker ai servizi informatici dell’Ats Insubria risale allo scorso 5 maggio. Per quasi due settimane portale e contatti dell’agenzia per la tutela della salute non hanno funzionato. L’impatto dell’hackeraggio era stato descritto inizialmente come «minimo». Così non è stato.

Gli ospedalieri, non solo dell’Asst Lariana, spiegano che in effetti dopo l’attacco Ats Insubria non è più riuscita a ripristinare diversi database, tra cui quelli con l’elenco delle persone da invitare agli screening. Dunque è stato necessario ricomporre le liste e contattare di nuovo i cittadini. Anche grazie all’aiuto degli ospedali e dei centri ambulatoriali del territorio. L’attività clinica, al netto delle difficoltà, non si è però bloccata mai del tutto. Fanno eccezione le difficoltà dell’ospedale di Menaggio con la mammografia rotta da anni. È vero che ancora quest’estate l’Ats aveva ammesso di avere incontrato dei rallentamenti in particolare sulle mammografie proprio per colpa dei pirati informatici, la situazione pareva rientrata con le prestazioni tornate a regime.

Sul caso l’Asst Lariana rimanda per una posizione formale all’Ats Insubria, ente competente in materia di screening. Di contro l’Ats promette una risposta con un conteggio degli inviti mandati ai cittadini interessati dai controlli, chiamati a fare gli esami secondo fasce d’età.

Il furto di identità

L’attacco hacker ha riguardato anche il furto di documenti e informazioni personali dei cittadini. I pirati informatici di BlackBite avevano anche chiesto un riscatto, respinto al mittente dall’agenzia, con la minaccia di rendere pubblici sul dark web tutti i dati sottratti. Nelle prime settimane gli hacker avevano infatti già dato libero accesso ad alcuni file, con per esempio carte d’identità di pazienti e sanitari, consuntivi, contratti e informazioni su disabili e ospiti delle comunità. Una vicenda finita all’attenzione delle forze dell’ordine, della magistratura e del garante per la privacy.

Questo ostacolo incontrato dalla sanità comasca non ha nulla a che vedere con la pandemia. Laddove per esempio il numero dei ricoveri negli ospedali dell’Asst Lariana sta tornando ai livelli pre Covid. Sempre nel piano integrato delle attività pubblicato dall’ex azienda ospedaliera si legge che nel 2022, con un numero ancora provvisorio, i pazienti ricoverati negli ospedali pubblici comaschi sono stati 25.865 contro i 30.183 del 2019, dopo il calo del 2020 (23.836 ricoveri) e del 2021 (22.627).

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