Regina, domani il summit sull’ordinanza: il nodo delle deroghe alle imprese locali

Tremezzina A Villa Gallia previsti i lavori per mettere a punto le limitazioni decise da Anas. Artusi (Sistema Trasporti): «Senza convincenti motivazioni, inevitabile un nuovo ricorso al Tar»

Domani in tarda mattinata, nel corso dei lavori del Tavolo di coordinamento sulla variante (e sulla Regina) convocato a Villa Gallia, conosceremo dunque i contenuti della nuova ordinanza Anas che prevede, sul modello di quella adottata lo scorso anno, il senso unico (direzione nord) per i bus turistici e il divieto diurno di transito dei mezzi pesanti, tenendo come lunghezza di riferimento gli 11 metri.

La questione

Il vero vulnus è rappresentato dalle deroghe per le imprese locali, oggetto della contestazione a firma dell’Associazione “Sistema Trasporti” poi finita al Tar. E proprio “Sistema Trasporti” ieri, attraverso il presidente nazionale F rancesco Artusa, ha fatto sapere tramite il nostro giornale che «non basta togliere le deroghe per risolvere la questione. Anzi le imprese che non potranno può usufruire della deroga probabilmente saranno al nostro fianco in un eventuale nuovo ricorso al Tar».

«Noi abbiamo dalla nostra una perizia ingegneristica che ha detto determinate cose, a cominciare dal fatto che non c’è differenza alcuna tra i bus di nove metri e quelli di dodici metri - ha aggiunto Artusa -. Forse non si è capito che il vero problema dell’ordinanza è che a monte non c’è alcun tipo di studio, almeno per quel che concerne l’ordinanza dello scorso anno, da parte di Anas su quale sia l’impatto dei bus turistici sul traffico della Regina e soprattutto su quanti siano questi transiti. Vedremo quali saranno le motivazioni portate a corredo della nuova ordinanza. Di sicuro temo che, se queste sono le premesse, il Tar potrebbe tornare a occuparsi di questa dibattuta vicenda». Tanti dunque i motivi d’interesse, a cominciare dal modo in cui Anas avrà deciso di affrontare la vicenda delle deroghe per le imprese ricadenti nei Comuni (oggetto dell’ordinanza) di Colonno, Sala Comacina e soprattutto Tremezzina.

L’avvocatura provinciale - secondo quanto rimarcato nel Tavolo di coordinamento del 10 aprile - avrebbe suggerito di garantire il transito dei bus turistici vuoti in direzione sud (dunque da Lenno verso Colonno) per le imprese ricadenti nei tre Comuni. Questo per evitare a loro volta un ricorso. L’alternativa, lo ricordiamo, in base all’ordinanza dello scorso anno in vigore dal 3 luglio al 28 settembre, è rappresentata dalla statale 36 o dalla Svizzera (via Lugano).

La contestazione

«Non capisco perché si debbano sempre colpire i bus turistici - fa notare ancora il presidente dell’Associazione “Sistema Trasporti” -. Le nostre proposte non sono state considerate e, volendo sottolineare un altro aspetto legato all’attualità, è difficile comprendere il motivo per cui nessuno ci abbia contattato anche solo per un parere di massima in vista del vertice istituzionale di martedì». “Sistema Trasporti” aveva peraltro proposto un pedaggio pari a 50 euro giornalieri per tutti i bus turistici in transito dai Comuni oggetto dell’ordinanza, incamerando il “no” di Anas, che poi su input del ministero delle Infrastrutture e Trasporti ora garantirà il 100% del pagamento del costo dei movieri da qui al prossimo triennio.

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