«Regina: movieri e pedaggi, tocca all’Anas e agli enti pubblici»

Nodo traffico Dopo le proposte delle società di bus risponde Brenna: «Gli operatori privati restino fuori. La strada deve restare a senso unico per i mezzi pesanti»

Non si sono fatte attendere le reazioni alla proposta - su tre distinti piani (economico, istituzionale e pratico) - che il presidente dell’Associazione “Sistema Trasporti” Francesco Artusa (associazione di categoria delle aziende private di autobus e ncc, ndr) ha fatto attraverso il nostro giornale. Era stata proprio questa associazione a presentare il ricorso al Tar che ha portato alla sospensione dell’ordinanza Anas inerente il senso unico per i bus turistici (direzione Colonno-Ossuccio) e il divieto diurno di transito per i Tir sopra gli 11 metri.

La proposta era quella di una possibile collaborazione in termini economici, tramite accordo sull’asse Anas-Telepass: di fatto “Sistema Trasporti” vorrebbe dar corso ad un pedaggio per i bus turistici che si infilano sulla Regina da Cernobbio. Proposta rispedita al mittente da Franco Brenna, di Tremezzina, già presidente della Commissione Cultura del Comune di Como e vicepresidente della Fondazione Volta: «Non mi sembra corretto che gli operatori economici che lavorano con bus sovradimensionati si eroghino a sponsor di Anas per sovvenzionare il pagamento dei movieri - afferma -. Si tratta di una vicenda che deve rimanere sopra le parti. La “questione movieri” deve essere risolta dall’Anas e in quota minore dall’Amministrazione provinciale e dai Comuni del territorio, ricordando anche la partecipazione garantita dalla Camera di Commercio».

Nella sua lunga disamina Artusa aveva posto l’accento anche su un altro aspetto di rilievo, legato a quei bus che fanno capo a “Sistema Trasporti” che trasportano i turisti (al mattino) allo scalo dei traghetti di Griante-Cadenabbia e li riportano indietro verso Como e l’A9 nel tardo pomeriggio, senza lasciare traccia e indotto (questa l’obiezione comune) nei paesi rivieraschi. «I residenti sanno che il lago di Como è diventato tra i brand più conosciuti al mondo - ha detto dal suo punto di vista Artusa -. Per questo è impensabile che in piena stagione turistica la Regina sia completamente libera dal traffico. E’ un’equazione diretta: più turismo, più traffico».

«Nessuno desidera che i turisti non arrivino sul lago - gli replica sul punto Franco Brenna -. Ne ospitiamo da decenni. Ciò non toglie che da qui al termine dei lavori della variante della Tremezzina il traffico turistico e pesante dovrà mantenersi a senso unico, da Como a Menaggio, utilizzando la Regina per risalire e la statale 36 per tornare verso sud. Questo perché servono regole certe per evitare le scene poco edificanti viste la scorsa primavera». «E’ vero che quest’anno in primavera c’è un alleato in più, rappresentato dai movieri, la cui presenza è sicuramente di grande impatto - dice Brenna - Ma resta il fatto che il flusso veicolare è aumentato e con il numero di veicoli sono cresciute anche le dimensioni dei mezzi in transito, moto incluse. E la Regina è rimasta la stessa di sempre, a cominciare dalle strettoie. Per questo - conclude Brenna - occorrono contromisure, a cui tutti si devono adeguare. Serve unità d’intenti, non proposte di aiuti economici fini a se stessi».

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