Ambrosoli, frenata sulla fusione di Ronago e Uggiate: «Prima valutiamo bene il progetto»

L’opinione Il noto imprenditore, presidente dell’azienda di miele e caramelle, apre il dibattito: «Bello unirsi, ma c’è uno squilibrio tra i due paesi, rischiamo di perdere la nostra identità»

Il progetto preliminare di fusione è stato pubblicato sui siti web dei due Comuni, allegato alle delibere di approvazione dei consigli comunali di Uggiate Trevano e di Ronago che si erano riuniti in seduta straordinaria il 28 febbraio scorso.

Un solo punto all’ordine del giorno: il Comune unico; progetto illustrato dai rispettivi sindaci, Rita Lambrughi, Uggiate ed Agostino Grisoni, Ronago, breve discussione e fino al 30 aprile, i cittadini potranno presentare osservazioni, suggerimenti, obiezioni e perplessità. Come si dice, il dibattito è aperto e vedrà i momenti salienti nei “martedì della fusione”, assemblee dedicate ad informazioni e comunicazioni sul nuovo Comune ogni martedì dal 21 marzo nell’uno e nell’altro paese. Poi, presentazione in Regione e referendum.

Le perplessità

«Adagio adagio, con calma, guardiamolo bene, questo progetto»: è la voce di un personaggio, Alessandro Ambrosoli, presidente di Ambrosoli Spa, l’azienda che quest’anno taglia il secolo di vita, di lavoro e di fama, stabilimento nel “cuore” di Ronago, non solo per la posizione centrale. Infatti, qui tutto parla di miele e di caramelle, di cera Ambra e di tante opere a beneficio della popolazione propiziate dalla famiglia Ambrosoli.

«Quando una cosa è fatta, è fatta: pensiamoci prima», sottolinea il presidente, figlio del fondatore Giovan Battista e fratello di Padre Giuseppe, il primo beato di Ronago e delle Terre di Frontiera. E fratello di Francesco, a lungo sindaco.

«Certo, è giusto, è bello riunirsi, mettersi insieme e stare insieme – prosegue il signor Alessandro -ma è evidente lo squilibrio tra i due paesi. Uggiate ha una popolazione superiore di tre volte rispetto a Ronago: il rischio è che i progetti di investimento si concentrino su Uggiate e Ronago sia considerato margine, periferia. I due paesi non hanno la stessa entità, lo stesso peso e Ronago parte da una posizione di svantaggio. E avrà ancora un sindaco punto di riferimento?».

Ronago è da sempre più piccolo di Uggiate; ha perso abitanti ed attività: avrà un pro – sindaco, nel Comune unico, secondo il progetto. «È un paese di confine, isolato rispetto alle grandi direttrici di traffico – osserva Ambrosoli – È rimasto molto poco di tutto ciò che un tempo costituiva l’economia di Ronago. Mi chiedo quanto rimanga dell’identità ronaghese».

Un’identità legata al nome Ambrosoli. Se cambia il nome del paese, come si localizzano lo storico stabilimento e il luogo di nascita del Beato Giuseppe, il luogo dove la sua vocazione e la sua missione hanno trovato radici? «Non è questo il problema. È vero che il nome di Ronago è conosciuto nel mondo ed è un piacere, è un orgoglio che i consumatori lo leggano sulle confezioni di miele e di caramelle. Ma i nostri prodotti, la loro immagine, non si identificano per il nome del paese, semmai per il Made in Italy e Giuseppe Ambrosoli è il primo beato italo- ugandese», riprende Ambrosoli, incuriosito dalle tendenze finora manifestate dalla popolazione.

«La gente deve sentirsi contenta – conclude – Non ha bisogno di protezione. Ma abbiamo bisogno di vivere insieme, di sentirci comunità».

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