Marcia per l’oratorio: «È un’altra spinta
per andare avanti»

L’iniziativa In 500 alla manifestazione del primo maggio. Il prevosto: «La nuova struttura sempre più necessaria. Siamo alla progettazione definitiva, attendiamo i bandi»

Prosegue l’iter progettuale per la costruzione del nuovo oratorio, in parallelo al rafforzarsi dello spirito di comunità che anima l’oratorio che non c’è. Ne è stata una ulteriore conferma la Festa dell’oratorio, con la tradizionale Marcia del Primo Maggio, che ha tenuto banco nel fine settimana.

Nonostante il meteo avverso e il lungo ponte, c’è stata una buona partecipazione. «E’ un bel segnale di senso di comunità, di voglia di stare insieme – dichiara il prevosto don Flavio Crosta – Sabato sera la festa dedicata ai ragazzi delle medie e domenica sera delle superiori hanno avuto un bel riscontro. Sono stati momenti molto belli, con gli educatori e don Francesco che hanno guidato i ragazzi a un momento di gioia e di fraternità. L’oratorio non è semplicemente costruire quattro mura, ma pensare come sarà con le famiglie, i ragazzi e i giovani. Adesso si sta finalizzando il progetto della struttura a una necessità che è reale».

Prende forma la pianificazione del futuro oratorio. «Siamo in fase di progettazione ormai definitiva – spiega il prevosto – Attendiamo che nei prossimi mesi escano i bandi cui dobbiamo accedere per poi partire. Abbiamo avviato l’iter con la Curia, ma dobbiamo aspettare i bandi perché ci daranno anche una linea guida di come dovrà essere dettagliato il progetto».

Grande entusiasmo

La mancanza di strutture oratoriali in questi anni ha dato rinnovato impulso all’oratorio. «Questo è il mio orgoglio come parroco perché vedo che predicatore, animatori, educatori, famiglie, ragazzi, giovani ci sono, l’oratorio c’è – afferma don Flavio – Con più entusiasmo si va a costruire la struttura oratorio, sapendo che c’è l’oratorio, che è fatto dei ragazzi e delle famiglie che sono qui oggi. È stata riscoperta la voglia dello stare insieme, del camminare insieme».

Un luogo di incontro intergenerazionale. «Il bello dell’oratorio è che si lavora insieme tra generazioni diverse per un progetto comune – sostiene il vicario don Francesco Orsi, responsabile della pastorale giovanile - È la nostra forza».

Don Flavio aggiunge: «È un po’ il passato e il futuro che si trovano in un presente che è lo stare insieme adesso e imparare a stare insieme, perché uno dei principi dell’oratorio è proprio l’unità nella diversità. Si è insieme non perché si è uguali, ma perché si è diversi e la diversità diventa ricchezza perché i giovani imparano dagli anziani. Il giovane sa individuare subito la meta, l’anziano la strada».

La Festa dell’oratorio e la Marcia del Primo Maggio lo hanno dimostrato: gli alpini si sono occupati del servizio d’asporto, i ragazzi degli aperitivi e del bar, le volontarie della merenda, i segnalatori, la protezione civile e la polizia locale dell’assistenza lungo il percorso della marcia.

«C’è spazio per tutti»

«Tanti momenti diversi focalizzati su diverse fasce d’età, ma c’è spazio per tutti – osserva Riccardo Gaffuri, presidente dell’associazione oratorio – Oltre a raccogliere fondi per sostenere le attività d’oratorio e il progetto di ristrutturazione delle sue strutture, l’aspetto principale della festa e della marcia dell’oratorio è la finalità associativa. I ragazzi ci sono, sono tanti, ci credono e sono anche seguiti dalle famiglie».

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