Molestie e minacce ai vicini, un uomo di Appiano Gentile è stato condannato per stalking

Il caso Dal 2015 al 2019 aveva reso un inferno la vita nella casa. Pena di tre anni e quattro mesi. Era accusato anche di un incendio: assolto

Condannato a tre anni e quattro mesi per stalking nei confronti dei vicini di casa, assolto «per non aver commesso il fatto» dall’accusa di incendio.

Si è concluso ieri a Como, davanti al giudice monocratico Veronica Dal Pozzo, il processo a carico di Enrico Zaffaroni, 60 anni di Appiano Gentile, che è stato assistito in aula dall’avvocato Enrico Belloli del foro di Milano. La parte lesa – che è stata risarcita con una provvisionale da diecimila euro in attesa di una futura definizione in sede civile – era invece affidata alle cure del legale Walter Gatti.

La ricostruzione

I vicini di casa avevano denunciato di essere stati vittime di quattro anni di atti persecutori che avevano coinvolto la madre, il padre e i due figli tutti che abitavano accanto all’imputato. Stando alla contestazione, che era sfociata in un decreto di giudizio Immediato poi approdato in aula, Zaffaroni – in un periodo compreso tra il 2015 e il 2019 – aveva reso la vita dei residenti accanto casa sua una sorta di inferno.

Quasi quotidianamente, raccontano gli atti, si metteva a a urlare a squarciagola i nomi degli odiati vicini, aveva trasformato il giardino delle vittime in una sorta di immondezzaio (con lanci dalla finestra di casa di vetri rotti, pannolini sporchi e in alcuni casi anche di dvd a contenuto pornografico), aveva pure azionato spesso il suo impianto d’allarme, così da disturbare l’intero vicinato, aveva inoltre lanciato le “munizioni” di alcune pistole d’aria compressa contro i vetri dei vicini. Infine, non poteva mancare, aveva danneggiato la cassetta della posta. Il tutto alternato da minacce e ingiurie, con frasi del tipo: «Abbiamo ancora dei conti in sospeso. Io ti distruggo», epiteto pronunciato brandendo un bastone.

Le contestazioni

Per tutte queste contestazioni, racchiuse dalla procura nell’ipotesi di reato di stalking, l’uomo è stato condannato a 3 anni e quattro mesi. Ma Zaffaroni doveva rispondere anche dell’accusa di incendio doloso, perché - stando a quanto ricostruito dai carabinieri - il 27 marzo 2018 aveva dato alle fiamme, a Uggiate Trevano, la Ford Fiesta del suo vicino. In quell’incendio, tra l’altro, rimasero coinvolte anche altre tre auto, due cedri, il prato e il cespuglio di una vicina proprietà.

Questo secondo capo di imputazione è però caduto e l’accusato è stato assolto per non aver commesso il fatto. Le motivazioni non sono ovviamente ancora note e verranno pubblicate entro 90 giorni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA