Olgiate, primo via libera per i soldi dalla Regione: il Comune punta sui pannelli solari

Il progetto La Comunità energetica proposta da Olgiate scelta per ottenere i finanziamenti: «Messi a disposizione 32 siti differenti, possibile intervento sul fotovoltaico della palestra»

Energia green per ridurre la bolletta, verso la costituzione di una Comunità energetica rinnovabile.

La proposta progettuale presentata dal Comune di Olgiate è stata individuata da Regione Lombardia tra quelle meritevoli di accedere alla seconda fase, che darà diritto a ottenere finanziamenti (stanziati 20 milioni di euro) per realizzare impianti fotovoltaici di proprietà pubblica.

Il Comune di Olgiate dovrà presentare alla Regione un quadro economico e un piano finanziario delle proposte progettuali entro fine febbraio. Per definire i prossimi passi del percorso è stata convocata per domani – alle 21 al Medioevo – una riunione in cui sarà presentata la configurazione della Cer emersa dai dati raccolti nella relazione presentata alla Regione.

«Oltre al Comune che mette a disposizione 32 siti, abbiamo raccolto le manifestazioni di interesse alla costituzione di una Cer di iniziativa pubblica da parte di Parrocchia, Fondazione casa di riposo città di Olgiate, Lombardia Nuoto che gestisce la piscina comunale, 12 privati e quattro imprese (Bric’s, Tessitura Taiana, Imta e Sisme) – dichiara l’assessore Renato Spina - Oltre a impianti fotovoltaici già attivi su palestra, scuola media e primaria di via San Gerardo, abbiamo altre proprietà comunali su cui installarne dei nuovi».

A cominciare dalla palestra. «Stiamo valutando come possibile primo intervento l’implementazione dell’impianto fotovoltaico sul tetto della palestra di via Tarchini perché ha un’ampia superficie di copertura, è a ridosso della cabina di trasformazione e della scuola media – spiega Spina - Questo permetterebbe di produrre energia e consumarla subito, evitando di avere un accumulo importante che ha un costo e necessita anche di avere una collocazione».

L’incontro

La riunione di domani è funzionale a entrare nel merito del processo di costruzione della Cer e confrontarsi su possibili sviluppi futuri. «L’incontro è stato organizzato con l’obiettivo di ricontattare chi aveva manifestato interesse a far parte della Cer e scendere più nel dettaglio, perché nella seconda fase della manifestazione di interesse abbiamo la necessità di presentare alla Regione una sorta di business plan della Cer – spiega Marzia Loria, manager della sostenibilità di Ecofficine che supporta gli enti pubblici in questo processo – Dobbiamo raccogliere nuovi dati per sapere quali e come sono i consumi degli aspiranti soci, per arrivare a creare un equilibrio tra la produzione e il consumo dell’energia. Nell’incontro illustreremo le modalità di raccolta e il tipo di dati che i soggetti interessati dovranno fornire. La serata è anche finalizzata a far entrare eventuali altri aspiranti soci della Cer».

I possibili soci

Auspicabile anche una Cer territorialmente allargata. «È possibile fare una Cer unificata transcomunale nel momento in cui i Comuni sono sulla stessa cabina di trasformazione. Ce lo auguriamo – afferma Loria - Bisogna capire dal punto di vista normativo come andrà costruita. Stiamo facendo un progetto pilota con una rete di Comuni e lo sportello energia per arrivare a promuovere le Cer nei Comuni, ma anche intracomunali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA