L’artrite reumatoide. Tra cause, diagnosi e cura

La malattia Ne esistono diverse forme, con maggiore incidenza tra le donne. Si tratta di un processo cronico infiammatorio che colpisce le articolazioni

L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica sistemica che colpisce le articolazioni. Esistono diverse forme di questa patologia. L’incidenza della malattia risulta essere di 2-4 nuovi casi per anno su 10mila individui adulti, con una prevalenza di un malato ogni 250 abitanti.

«L’artrite reumatoide è una patologia sistemica a carico di diversi apparati, tra cui quello muscolo-scheletrico, che si può manifestare anche con dolori e difficoltà funzionali alle articolazioni – spiega Alberto Acerbi, co-responsabile dell’Ortopedia I dell’Istituto Clinico Villa Aprica – Esistono diverse forme, da quelle leggere ad altre molto invalidanti, con interessamento di più articolazioni e deformità delle stesse».

Come sottolinea lo specialista alla base della malattia c’è un processo infiammatorio polifattoriale che può condurre degenerazioni e lesioni articolari. « La patogenesi è multifattoriale e complessa – prosegue il medico - Molti aspetti si stanno via via chiarendo anche grazie agli studi genetici in atto da anni. Uno dei principali nemici è proprio il sistema di difesa dell’organismo del malato, cioè il sistema immunitario, che aggredisce determinate articolazioni, causando dolore e gonfiore». Il rivestimento esterno dell’articolazione (sinovia) è la parte che viene colpita per prima. In seguito, la malattia si estende all’articolazione, causando ulteriore gonfiore e modificandone la forma.

Come detto, l’incidenza della malattia risulta essere di 2-4 nuovi casi per anno su 10mila individui adulti, con una prevalenza di un malato ogni 250 abitanti. Esistono diversi tipi di artrite reumatoide: da quella giovanile a quella adulta, che è in effetti la più frequente. Le donne hanno una probabilità tre volte più alta di esserne colpite rispetto agli uomini.

I sintomi principali dell’artrite reumatoide sono gonfiore e dolore funzionale delle articolazioni con edema della cute. «I dolori possono essere recidivanti e anche notturni – spiega ancora Acerbi - spesso resistenti alle normali terapie con antinfiammatori. Nei casi cronici o molto aggressivi, compaiono deformità delle articolazioni, in particolare a mani, ginocchia e piedi».

Non è raro che nella popolazione artrite e artrosi siano viste come sinonimi della stessa patologia. Ma in cosa si differenzia l’artrite dall’artrosi? «L’artrosi è una patologia degenerativa delle articolazioni in cui si riscontra una usura del rivestimento di cartilagine dei capi articolari – precisa lo specialista in ortopedia - Il termine comprende un ampio ventaglio di affezioni che possano produrre queste lesioni. Tra queste c’è l’artrite reumatoide che rientra, infatti, nelle possibili cause di un’artrosi secondaria (in cui si riconosce una causa), contrapposta all’artrosi primaria o idiopatica». In genere nei quadri artritici, il grado di artrosi o degenerazione articolare è maggiore con un peggioramento progressivo relativamente più rapido.

La diagnosi di artrite reumatoide non è semplice, soprattutto per quanto riguarda i quadri più lievi o iniziali, ed è di pertinenza dello specialista reumatologo. «L’ortopedico può essere utile per un parere iniziale – dice Acerbi - nel caso in cui si sospetti la malattia, per indirizzare il paziente ad accertamenti e cure in ambito reumatologico, soprattutto nei casi in cui sia necessaria un artrocentesi, manovra invasiva che prevede una puntura intrarticolare e la successiva aspirazione del liquido presente per effettuare esami che possono aiutare nella diagnosi, o per effettuare terapie appropriate quali le infiltrazioni articolari con farmaci antinfiammatori o di viscosupplementazione». L’ortopedico, aggiunge ancora lo specialista, diventa indispensabile nei casi più gravi per il trattamento chirurgico, in cui può essere necessaria l’indicazione di sostituzione protesica articolare, soprattutto nel ginocchio.

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