D’accordo i tre candidati sindaco di Monguzzo: «Primo problema spaccio e sicurezza»

Elezioni Tutti i contendenti indicano la questione come tra le più problematiche. Sangiorgio ha proposto un dibattito pubblico, ma gli avversari non sono d’accordo

Il problema dello spaccio e del degrado di alcune zone del paese entra prepotentemente in campagna elettorale, con il tema della sicurezza per il quale si invoca con una maggiore presenza delle forze dell’ordine e il controllo del vicinato.

I tre candidati sindaco  ritengono il rapporto tra amministrazione e cittadini sia una delle priorità, e l’ex sindaco Marco Sangiorgio, (“Monguzzo al centro”), ha proposto un confronto elettorale a tre in sala civica, idea sulla quale i due contendenti sono abbastanza freddi. Cristiano Fusi, (“Monguzzo 2.0”), è contrario: «Già nel programma elettorale ci sono le priorità e gli obiettivi», mentre Enrico Corti, (“Monguzzo per Te”), intende rispondere direttamente a Sangiorgio, dopo averne parlato con il gruppo.

Priorità

Per Corti il problema principale è quello dello spaccio e delle zone degradate del paese: «Abbiamo un problema grave di spaccio e degrado, sono cosciente sia difficile intervenire ma quanto meno dobbiamo provarci, bisogna lavorare con le forze dell’ordine per avere più controlli e pulire le zone degradate con la collaborazione dei cittadini. Si potrebbe anche pensare ad un controllo del vicinato».

Anche Fusi pensa al controllo da parte dei cittadini: «Ritengo sia fondamentale l’attenzione alla sicurezza dei cittadini al fine di contrastare la criminalità, incrementando la videosorveglianza, creando convenzioni con le istituzioni e promuovendo l’istituzione del controllo del vicinato».

Esigenze

Sangiorgio ritiene si debbano riportare i cittadini al centro: «C’è la necessità assolutamente di riavvicinare i cittadini all’amministrazione pubblica, bisogna riorganizzare gli uffici perché se hai delle proposte da portare avanti ma nessuno le mette in pratica è difficile. C’è una sorta di scollamento tra l’amministrazione e i cittadini e gli uffici sono spesso chiusi».

D’accordo anche Enrico Corti: «In questi ultimi anni è mancato l’ascolto dei problemi dei cittadini, si sentono abbandonati. Le strutture comunali sono accessibili solo su appuntamento, manca la collaborazione sul territorio, c’è poco impegno nel sociale».

Su più temi le proposte di Fusi: «Va fatta la manutenzione a strutture e strade, vanno valorizzate le associazioni per diventare il motore trainante della vita di un paese. Va risolta immediatamente la questione del bancomat: abbiamo già individuato un luogo e iniziato il dialogo con un istituto bancario, poi sostegno a scuole e parrocchia per la promozione di tutte le iniziative».

Critica la posizione di Enrico Corti: «Negli ultimi vent’anni si è fatto davvero poco per il paese, a Monguzzo serve tutto: serve rivedere completamente la viabilità, avere più attenzione al sociale, dare una sensazione di maggiore presenza dell’amministrazione».

Sangiorgio spiega di voler riprendere un percorso interrotto nel 2019: «Se la legge me l’avesse permesso avrei continuato già cinque anni fa, riparto perché me lo chiedono i cittadini, il paese sembra abbandonato a se stesso servirà vedere i conti per capire che eredità lascia l’ultima amministrazione, perché è inutile fare promesse senza avere idea di quanto è disponibile».

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