Cantù, Udine e Trieste: che fate? A caccia del feeling per la serie A

Basket A2 Rispetto ai pronostici di inizio stagione tre delle favorite non sono più così sicure. Dopo regular season e “orologio”, solo la mancata promozione di Trapani sarebbe clamorosa

Tabellone Oro dei playoff che si preannuncia decisamente aperto alla voce “pronostico” per il salto in serie A, mentre quello Argento sembra lasciare meno spazio a voli pindarici. Perché lì, Trapani è la candidata annunciata e designata alla promozione. Così come la stessa squadra siciliana lo era all’inizio della stagione. Magari non con tale prepotenza, ma certo con accrediti ben fondati.

La verità, allo stato, è che sarebbe davvero clamoroso se gli Shark non mettessero le mani sul massimo campionato prossimo venturo. Forti di un dominio presupposto in preaseson, manifestatosi nell’arco della stagione regolare, mai posto in discussione nella fase a orologio e anzi potenzialmente ancor più accentuatosi all’indomani dell’ingaggio di due big - per la categoria - quali Stefano Gentile e Amar Alibegovic. Insomma, non dovesse salire Trapani, potremmo ritrovarci dinnanzi a un miracolo al contrario.

Cerino in mano

Dopodiché andrebbe fatta un’ulteriore considerazione. Vale a dire, che in alcune eccellenze manifeste nel resto della concorrenza la delusione derivante dal non centrare l’obiettivo sarebbe magari anche profonda, ma la serie A mancata non costituirebbe più - ora - una clamorosa sorpresa.

Doveroso, per argomentare al riguardo, fare un passo indietro e posizionarsi ai cancelli d’ingresso della stagione. Quando, opinione pressoché generale, oltre a Trapani i team più attesi erano in particolare anche quelli di Cantù, Udine e Trieste. Perché la qualità dei loro roster - e le stesse legittime ambizioni dei rispettivi club - li poneva quali seri indiziati. Ovvio poi che essendo soltanto due le promozioni, qualcuna sarebbe rimasta nel corso dei playoff con il cerino in mano.

Ma la teoria di settembre ha cozzato con la pratica dei mesi successivi. Perché né l’Acqua S.Bernardo, né le due esponenti del Friuli Venezia Giulia hanno tenuto fede alle attese. Per le motivazioni più svariate e ben note.

L’ascensore

Cantù ha accusato un lunga teoria di sconfitte e pur avendo condotto un torneo ai vertici, mai ha dato l’impressione di “spaccare”. A tal punto che, neppure troppo tempo fa, l’opzione promozione appariva quasi esulare dai traguardi ancora ritenuti alla portata. Udine ha viaggiato sotto traccia, non è parsa mai né autorevole né autoritaria ed è incorsa in diversi up and down. Trieste, addirittura, è rimasta di un anonimo inquietante alla luce di una “rosa” che annunciava chissà quali fioriture e che invece ha avuto sin troppo spine.

Per queste ragioni, quando stiamo per far irruzione nel mese di maggio, non sarebbe così straordinariamente sorprendente qualora alcuna delle tre non riuscisse a prendere quell’ascensore che aveva prenotato la scorsa estate. Così come non ci si stupirebbe un granché se a restare ancorata alla A2 fosse quella Forlì che pur ha dettato legge nel proprio raggruppamento e ha alzato al cielo la Coppa Italia. Perché non le è ancora riconosciuto quel quid che l’accosterebbe allo status di intoccabile. Insomma, non ci si dovrà stupire di nulla.

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