«Con Udine saranno partite a scacchi»

Basket A2 Le riflessioni del capitano di Cantù, Filippo Baldi Rossi, alla vigilia delle sfide di semifinale

Pronti, se necessario a cambiar pelle. Può essere una delle chiavi per avere la meglio su Udine in semifinale playoff. Che sfida, a metà strada dei playoff, contro un’altra squadra e un club che, un po’ come Cantù, inseguono la serie A.

Il capitano canturino Filippo Baldi Rossi prova a dare una lettura della sfida che attende la S.Bernardo da domenica alle 18 al PalaFitLine di Desio. Ma non lo si può fare, se non ripensando per un attimo alla serie dei quarti contro Cividale. Che ha dato tanto a Cantù, in termini di entusiasmo. E non solo, come rivela il capitano: «Oggi mi sento di dire che non abbiamo solo vinto una serie, ma abbiamo anche allenato l’intensità. La prima cosa che dovremo fare contro Udine è riportare in campo quel livello di intensità vista contro Cividale».

«Cividale test molto allenante»

Che, come da previsioni, si è dimostrata un’avversaria tutt’altro che morbida: «È una squadra che ha disputato una grande fase a orologio, che è crescita nel tempo dopo essere stato in lotta per la salvezza. È bastato dare una rinfrescata al roster, e hanno conquistato i playoff: noi secondo, loro settimi, ma erano una fotografia bugiarda, perché di fatto era la squadra più in forma della stagione quando li abbiamo affrontati. Il che dà più valore al nostro passaggio del turno».

Si volta quindi pagina, ma Cantù resta ancora in Friuli, per vedersela contro Udine: «Aver avuto Cividale è stato un bel test, molto allenante in vista di una serie che potrebbe essere lunga - questa la previsione - perché Udine ha il nostro stesso obiettivo».

E, senza troppi giri di parole, per Baldi Rossi si tratta di un grande collettivo: «Sono ben allenati, hanno un roster di primissimo piano con tanti giocatori di esperienza, anche in serie A. Li abbiamo visti di recente, ma sarà tutta un’altra Udine. Quando li abbiamo affrontati, nessuna delle due aveva un vero obiettivo ed erano a ranghi ridotti».

L’assenza di Clark sarà un vantaggio? «È un giocatore che dà equilibrio, non è un “mangiapalloni”, ma ha sempre fatto bene in Italia a Torino e Treviglio. Senza di lui, si sono riassettati, sfruttando bene le forze italiane, Gaspardo su tutti: ha disputato dei quarti incredibili».

Altra componente importante, in vista di Udine, aver evitato la “bella” con Cividale: «È importantissimo aver chiuso là. Ci siamo risparmiati 40’ in casa loro, con energie che metteremo direttamente in gara 1».

«Cominciare bene»

E la squadra come sta? «C’è tanta voglia di giocare. Sappiamo che ora ogni sfida è una partita a scacchi, le mosse possono anche cambiare durante la serie, giocando tanto e in pochi giorni».

Il fattore campo è un… fattore? «Ha soprattutto dei “pro”, ma certamente aumenta la pressione. Per noi deve essere una pressione positiva. È un vantaggio che occorre difendere a tutti i costi. Con il 2-0, si può pensare di andare a giocare a Udine, non dico in infradito, ma un po’ più leggeri. E cominciare bene, è sempre una botta di mentalità: dà sicurezza il fatto che nessuno venga a vincere da noi. Mettiamoci però in testa che potrebbe essere una serie lunga, lo dicono i valori in campo: serve essere pronti e organizzati, anche ad adattarci a una squadra esperta, nel caso anche a cambiare pelle nel corso della serie».

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