In pensione altri due medici di famiglia, pronti i giovani sostituti: «Ma aiutateci»

Sanità Da giugno lasceranno definitivamente il lavoro in città Angela Lemma e Marco Fini. Le “nuove leve”: «Tantissimi gli assistiti da seguire, con altri numeri si lavorerebbe meglio»

Ancora medici in pensione, ma almeno in centro città c’è il ricambio generazionale.

A Como vanno in pensione il dottor Marco Fini e la collega Angela Lemma, mentre cessa momentaneamente la sua attività Dario Rodorigo. Da giugno così circa quattromila assistiti, non senza qualche preoccupazione, dovranno scegliere un nuovo dottore (su servizioonline.asst-lariana.it, oppure prendendo appuntamento tramite asst-lariana.zerocoda.it o ancora andando in farmacia).

Serve continuità

Il dottor Fini in riva al lago in via Caniggia è stato per decenni un medico di riferimento molto apprezzato. «Spiace lasciare i pazienti – racconta Fini – soprattutto per i più fragili che seguivo a casa vorrei che ci fosse un po’ di continuità. Per fortuna nel nostro studio associato è arrivato da mesi un giovane medico comasco, Federico Citella, che ha svolto con me il tirocinio e che garantisce un certo ricambio. La speranza è che la medicina sul territorio riesce a consegnare il testimone a delle nuove leve».

Per i giovani medici aprire uno studio da soli in città è quasi impossibile per ragioni di costi e personale. Perciò alcuni gruppi di medici hanno aperto le loro porte agli specializzandi offrendo loro l’ambulatorio e i servizi di segreteria. Sia chiaro, i pazienti non passano in automatico ai nuovi medici, ma c’è pure una sorta di affiancamento.

Così è successo in via Tommaso Grossi anche per la dottoressa Lemma. «È vero che in questo momento storico sono comunque più i pensionamenti dei nuovi ingressi - spiega Chiara Ponzoni, giovane dottoressa in formazione – dunque tanti assistiti temono di restare senza medico. Le richieste aumentano, a noi per lavorare bene servirebbero più risposte concrete, un supporto vero e non elemosine. L’impegno non manca, ma con dei carichi inferiori potremmo seguire meglio i pazienti». Questo succede in città, ma nei quartieri periferici come in ampie fasce della provincia le carenze restano importanti. In totale nel Comasco manca circa un medico su tre, stando almeno al numero medio di cittadini da assistere. Nella popolosa Rebbio il pensionamento recente del dottor Severino Rossetti ha portato 400 residenti a sottoscrivere una petizione consegnata all’Asst Lariana per domandare l’invio di medici di base, introvabili anche a Prestino e Breccia.

I nuovi medici però preferiscono stabilirsi in centro e non è possibile assegnare loro dei vincoli territoriali. Il prossimo mese in compenso è atteso un nuovo bando d’assunzione, nella speranza qualcuno risponda alla chiamata.

Ancora posti liberi

«Purtroppo a Rebbio mancano nuovi medici che vogliano associarsi alla nostra rete – spiega Paolo Iaria, l’unico medico rimasto in via Varesina – con i miei colleghi che lavorano anche fuori città stiamo cercando di seguire quei cittadini che ancora non hanno un riferimento». Nelle altre zone della città i medici di medicina generale hanno comunque ancora posti liberi per assistere pazienti. Solo bisogna spostarsi e per i pazienti più fragili è complicato.

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