Tremezzina e Gottardo a confronto: il tunnel che avanza per i 17 km più attesi

Il paragone Mentre la Variante della Tremezzina arranca tra mille guai, c’è il secondo tubo della galleria autostradale che festeggia i primi traguardi

A meno di due ore d’auto dal portale sud di Colonno della variante della Tremezzina, un’altra infrastruttura - peraltro fondamentale per il destino dei collegamenti tra il nord ed il sud dell’Europa ovvero il secondo “tubo” del tunnel autostradale del Gottardo, lungo 17 chilometri e che collega i Cantoni Ticino e Uri - sta vivendo un destino opposto rispetto a quello della “nostra” variante.

L’Ustra - l’Ufficio federale delle Strade - ha confermato con tutta l’enfasi del caso (foto di rito incluse) che «con la caduta del diaframma dei giorni scorsi a Göschenen (in Canton Uri, ndr.), il contro avanzamento ha raggiunto la trincea di attacco, da dove transiterà la fresa meccanica».

L’annuncio

Dentro questo annuncio ci sono almeno due elementi distintivi rispetto al travagliato iter della variante della Tremezzina. Il primo è da ricondurre al fatto che il 19 aprile dello scorso anno era stato abbattuto il diaframma della galleria di svincolo (o salto di montone) a Colonno, poi però la scelta era stata quella di non inaugurare il salto di montone, lasciando la viabilità inalterata dopo l’inaugurazione del “nuovo” tratto di Regina avvenuto il 5 aprile 2022. L’altra novità sostanziale rispetto alla “nostra” variante riguarda proprio la fresa meccanica a piena sezione, meglio nota come “Tbm” che non si vedrà in azione né all’interno della galleria di servizio “Comacina” né in quella - sempre di servizio - denominata “Perlana”. Questo quanto comunicato da Anas durante il Tavolo di coordinamento sulla variante guidato dal prefetto Andrea Polichetti. Entrambe le gallerie di servizio verranno dunque scavate con il metodo tradizionale. L’utilizzo della “Tbm” era stato accompagnato nella marcia di avvicinamento all’inizio dei lavori, datato 29 novembre 2021 con grande attenzione e curiosità.

Tornando al cronoprogramma dei lavori del secondo “tubo” del Gottardo - costo complessivo 2,14 miliardi di franchi - l’Ustra ha fatto sapere che «i primi 550 metri della galleria sono stati eseguiti in “contro avanzamento”, per ottimizzare i tempi e limitare i rischi». Nel dettaglio, «lo scavo è stato previsto in due tappe, prima la parte superiore (calotta) ora conclusa, poi la parte inferiore (“strozzo”) ultimata entro fine anno, così da completare l’intero profilo della galleria».

Arrivano le frese

Questo primo importante traguardo è stato festeggiato sul cantiere con un breve quanto simbolico evento, alla presenza dei rappresentanti delle imprese coinvolte nei lavori, dei progettisti e del committente.

Ora l’attenzione si sposta all’estate ormai dietro l’angolo, durante la quale è previsto il montaggio delle frese meccaniche, in modo che possano iniziare la propria attività entrambi i fronti nei primi mesi del 2025. La caduta dell’ultimo diaframma - data molto attesa oltreconfine (e non solo) è invece prevista nel 2027. Seguiranno il montaggio degli impianti e dei sistemi di sicurezza e l’apertura al traffico della galleria nel 2030. Stando al cronoprogramma dei lavori della variante della Tremezzina - che, va rimarcato, è 7 chilometri più corta rispetto al secondo “tubo” del Gottardo - il taglio del nastro è previsto per il 10 aprile 2028, dunque un anno prima rispetto al Gottardo, anche se inevitabilmente il lungo stop al portale nord di Griante per i noti problemi legati allo smaltimento del materiale di scavo contenente arsenico naturale potrebbe portare in dote una rimodulazione dei tempi legati alla consegna finale dei lavori. La lunga volata dunque è già iniziato, anche se l’impressione - suffragata dai fatti - è che i lavori al Gottardo abbiano già superato di slancio quelli in essere dentro la “nostra” variante della Tremezzina.

© RIPRODUZIONE RISERVATA