Giovane di 17 anni picchiato da tre coetanei: «E nessun adulto è intervenuto»

Appiano Gentile Il racconto della vittima. La madre: «Fatto vergognoso, spero che le immagini facciano chiarezza»

Una serata in compagnia si trasforma in un incubo per un diciassettenne studente guanzatese intervenuto per aiutare un amico. Il ragazzo è stato minacciato, colpito al volto da tre coetanei, senza che nessuno intervenisse in aiuto. Tre ragazze e due ragazzi guanzatesi, dopo l’aperitivo in un locale si siedono sulle panchine di piazza Libertà. Sono le 22 circa di martedì scorso. Si avvicina loro un gruppo di tre coetanei che affronta uno dei giovani sostenendo che li stesse guardando «in maniera presuntuosa». Inizia un diverbio che dura oltre mezz’ora, sembra risolversi, ma poi l’epilogo violento.

«Non mi ero accorto di nulla»

«Non mi ero accorto di nulla, il mio amico ha spiegato loro che li stava guardando solo perché pensava di conoscerli. Io e lui andiamo verso il parcheggio delle moto, ma ci seguono. Uno era alto un metro e novanta. Mette un braccio intorno alla testa del mio amico. Ci altri due restano con me. Cerco di farmeli amici. Mi dicono di stare tranquillo, ma quello con il mio amico lo sta trascinando via. Ha una bottiglia in mano e minaccia di spaccargli la bottiglia in testa e di ucciderlo. Mi dicono di stare tranquillo altrimenti potrebbero ammazzarmi. Non posso stare a guardare mentre cercano di fare male al mio amico» è il racconto del coraggioso ragazzo che cerca di fermare i tre aggressori mentre l’amico riesce a fuggire.

Lui poi finisce per terra e viene colpito al viso, gli rompono un dente, gli fanno volare gli occhiali con un pugno in volto e sul collo. Cerca di difendersi colpendoli con il casco poi quelli fuggono, uno in monopattino e gli altri a piedi. Allora malconcio chiede aiuto.

«Sono entrato in un bar per chiedere di chiamare la polizia, ma un adulto mi ha risposto: chiamala tu la polizia. E così chiamo io il 112 e arrivano poco dopo i carabinieri. Non mi è mai capitato di trovarmi in una situazione del genere» fa notare il diciasettenne ancora scosso. In pronto soccorso ha ricevuto una prognosi di cinque giorni, quindi la denuncia ai carabinieri di Appiano Gentile.

Cinque giorni di prognosi

Molta amarezza da parte della madre che dice:«È vergognoso. Non è giusto girarsi dall’altra parte e fare finta di niente. Se fossero intervenuti in tanti, quei tre sarebbero scappati e mi chiedo perché nessuno abbia chiamato subito il 112. Avrebbero potuto fare la stessa cosa con una ragazza o un’anziana. Spero che le videocamere siano attive e possano aiutare le indagini. Come docente ed educatrice, ho insegnato a mio figlio e ai miei allievi a non stare in silenzio, a non voltarsi dall’altra parte. Lui lo ha fatto. Ha aiutato il suo amico. La dirigente scolastica dell’Istituto superiore che frequenta mio figlio gli ha scritto che è orgogliosa di lui perché è rimasto a difendere un amico. Scriverò ai sindaci di Appiano Gentile e Guanzate come mamma ed educatrice perché un episodio del genere non accada più. Bisogna sempre denunciare e poi dobbiamo affidarci alle istituzioni».

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