Turanda
Il Conservatorio riscopre l’opera perduta di Antonio Bazzini
Turanda
Azione fantastica in quattro parti (1867). Musica di Antonio Bazzini, libretto di Antonio Gazzoletti
Turanda Anna Cimmarrusti
Nadir Weihao Du
Ormut Yonghyun Kim
Cosroe Minsu Kim
Adelma Aziza Omarova
Direttore Bruno Dal Bon
Regia Stefania Panighini
Scene e costumi degli studenti del biennio di scenografia teatro e costume per lo spettacolo dell’Accademia di belle arti di Brera
Maestri del coro Matteo Castelli e Domenico Innominato
Assistente alla regia Ai Takagi Donno
Filarmonica e Coro del Conservatorio Giuseppe Verdi di Como
A più di centocinquant’anni dalla sua prima e unica rappresentazione, avvenuta il 13 gennaio 1867 al Teatro alla Scala, il Conservatorio di Como — in collaborazione con Casa Ricordi, che ha curato la revisione critica della partitura, e nell’ambito del progetto di finanziamento europeo Casta Diva — presenta il primo allestimento in età moderna di Turanda.
Composta da Antonio Bazzini, apprezzato compositore bresciano di metà Ottocento nonché maestro di Giacomo Puccini, l’opera è tratta dall’omonima commedia di Carlo Gozzi, la stessa che fornirà al suo allievo l’ispirazione della più nota Turandot. La regia è affidata a Stefania Panighini, vincitrice del Premio “Idee per Alfieri” al Festival Astiteatro nel 2004 e che ha firmato opere per il Wexford Festival, l’Opera di Tenerife e il Daegu Opera Festival in Corea. Sul podio sale invece il Maestro Bruno Dal Bon, direttore di titoli operistici in Europa, Cina e Giappone. A dar vita alla parte musicale della produzione sono i solisti, il coro e l’orchestra del Conservatorio di Como, tutti formati da soli studenti dell’istituzione, mentre a curare scene e costumi sono gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Brera, partner del progetto. La revisione critica per Casa Ricordi è di Antonio Moccia.