Le particelle che potrebbero riscrivere la fisica
Proseguono gli eventi di BergamoScienza 2021: ospite al centro congressi XXIII Dario Menasce dell'INFN.

Nel 1936 il fisico statunitense Carl David Anderson e il suo studente Seth Neddermeyer stavano studiando i raggi cosmici, particelle in arrivo dallo spazio che impattano sull'atmosfera e la attraversano. I due notarono che, nell'attraversare un campo magnetico, alcune di queste deviavano la propria traiettoria in maniera diversa dagli elettroni e da altre particelle note: avevano scoperto i muoni. Oggi sappiamo che i muoni attraversano il nostro corpo ogni secondo, provenendo dallo spazio, li sfruttiamo per confermare la teoria della Relatività, per cercare stanze nascoste nelle piramidi, contrastare il traffico illegale di materiale fissile e monitorare l’attività dei vulcani. Eppure, a 85 anni dalla scoperta, la loro natura ancora ci sfugge: un recente esperimento ha infatti mostrato come ci sia ancora molto da scoprire. E come, forse, una parte della fisica che conosciamo vada riscritta.
Interviene
Dario Menasce - INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Introduce
Cristian Manzoni - COSI BergamoScienza
Si ringrazia
Università Vita Salute San Raffaele
BergamoScienza 2021
Torna in presenza, da venerdì 1 a domenica 17 ottobre, BergamoScienza, il primo festival scientifico nato in Italia che ogni autunno trasforma Bergamo nel palcoscenico della scienza, chiamando le voci più rappresentative a livello mondiale, tra cui, a oggi, ben 31 Premi Nobel.
«Facciamo conoscenza è il motto del festival di quest’anno, ma è anche l’ispirazione che da quasi vent’anni ci guida nel seminare conoscenza, promuovendo una nuova cultura della divulgazione scientifica. Conoscenza perché solo conoscendo possiamo essere veramente liberi. Scienza perché nella scienza c’è il nostro futuro».