Basta plastica nei mari:
uccide 100 mila animali

Rapporto choc dall'Australia: ogni anno 100 mila specie animali sono vittime dlela plastica che finisce nei mari. Sotto accusa non tanto le imbarcazioni, quanto l'uomo sulla terraferma: è da qui che arriva l'80% della plastica alla deriva

I rifiuti alla deriva in mare fanno ogni hanno 100mila "vittime", tra tartarughe e altri animali marini come delfini, balene, foche, uccelli.
Sono dati dell'Unep, l'agenzia Onu per l'ambiente.
Le buste di plastica vengono scambiate dalle foche e dagli altri mammiferi per meduse, e ingerite. Altri oggetti di plastica si frantumano in piccoli pezzi che finiscono nell'apparato digerente. Gli uccelli marini scambiano i pezzi di plastica per pesci, li mangiano e li danno ai loro piccoli, con conseguenti ulcere, danni al tubo digerente, contaminazione da mercurio e arsenico.
Secondo un rapporto australiano dal 1974 sono ben 77 le specie per le quali sono stati documentati danni causati dai rifiuti: 6 specie di tartarughe marine, 12 di cetacei, 34 specie di uccelli marini, 6 di foche, 10 di squali e di razze.
Da dove viene l'immondizia? Dalle imbarcazioni, ma soprattutto da terra. Secondo il Project Kaisei, un gruppo di ricerca internazionale sui rifiuti con base in California e a Hong Kong, l'80% arriva proprio dall'entroterra, trascinato dai fiumi o da inondazioni. Una spedizione di suoi ricercatori ha trovato plastica negli oceani fino a 200 metri di profondità.

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